di Matilde Miceli
La stagione della spending rewiev è stata appena inaugurata dal presidente Nicola Zingaretti, ma non per tutti. Padre Achim Schutz, il cappellano della Pisana, che per recitare la messa percepisce uno stipendio da 25mila euro l’anno, più buoni pasto, è ancora lì, nel palazzo sulla Cristoforo Colombo. E rischia di rimanerci a lungo.E’ stato lui a dare simbolicamente la sua benedizione alla nuova stagione del Governo Zingaretti, celebrando la funzione in occasione della Pasqua. Martedì scorso, il 26 marzo, mentre si riuniva il nuovo Consiglio Regionale del Lazio che annuncia una nuova stagione di trasparenza, risparmio e rottura con il passato, padre Schutz, come fa ormai da 10 anni, recitava la messa per la Pasqua agli impiegati regionali nella cappella a via Rosa Raimondi Garibaldi. Ormai padre Schutz è diventato una figura istituzionale per la Regione, e guai a interrompere i rapporti con il mondo ecclesiastico. E’ stato Francesco Storace, l’ex Governatore di centro-destra, che nel 2003 firmò il primo contratto con il cappellano, 12.500 euro l’anno per celebrare qualche messa.
Il suo successore, Piero Marrazzo, questa volta a capo di un governo di centro-sinistra, pensò bene che non era opportuno interrompere quel rapporto. E anzi gli raddoppiò lo stipendio. E Padre Schutz è stato molto apprezzato anche da Renata Polverini che assisteva spesso alle sue omelie. Ora forse ci saremmo aspettati un segno di cambiamento con l’arrivo di Zingaretti. Del resto Padre Schutz ha un curriculum di tutto rispetto. E’ Docente di Antropologia Teologica presso la Pontificia Università Lateranenze e segretario della Pontificia Commissione internazionale d’inchiesta su Medjugorje. Come potrebbe la Regione fare a meno di lui?
In dieci anni sono stati spesi quasi 200 mila euro di soldi pubblici per celebrare messe.