Apparentemente il clima a Viale Mazzini sembra tranquillo. Ma gli esperti hanno già rilevato che sta soffiando da giorni un vento di bonaccia che potrebbe agitare non poco le acque sulle quali navigano i vertici Rai. Il presidente Anna Maria Tarantola si vede poco a Roma. Di conseguenza il peso del Cavallo è tutto sulle spalle del direttore generale Luigi Gubitosi. Da una parte ci sono le pressioni politiche. Dall’altra i problemi interni. Da entrambe le parti i malcontenti e delusi si moltiplicano. Per non parlare delle cause che spuntano come funghi.
Il caso di Mauro Mazza rappresenta l’ultima perla di una collana che rischia di strangolare il cassiere Rai. L’ex direttore di Raiuno, infatti, finirà per scegliere le vie legali, dopo che Gubitosi non gli ha assegnato la presidenza di Rai Cinema. Ora bisognerà vedere se per Mazza c’è in ballo qualche altra carica, altrimenti toccherà agli avvocati. Ma non c’è solo il caso Mazza. Vive e vegeta è anche la questione di Augusto Minzolini che continua a chiedere la direzione al Tg1, dopo che i giudici gli hanno dato ragione. Ha già rifiutato più volte la controfferta di New York ed è disposto a trattare solo per la poltrona di Mario Orfeo. L’ipotesi Tg2 resta sempre aperta, anche se Marcello Masi sta lavorando più che bene. Gubitosi è un manager di successo, ma legato al premier uscente Mario Monti che l’ha voluto in Rai assieme alla Tarantola. Dalle ultime elezioni Monti è uscito a pezzi e di conseguenza i partiti che hanno preso più voti stanno spingendo sul dg per creare degli assi portanti. Chissà se anche il caso Mazza rientri in questa logica. Sta di fatto che, vista la situazione esplosiva, per Gubitosi e Tarantola sarebbe meglio sperare in nuove elezioni. Un modo per guadagnare qualche mese. Ma i fronti aperti non finiscono mai.
L’ultimo caso che Gubitosi ha dovuto affrontare riguarda un’inchiesta interna che ha messo uno contro l’altro Marco Zuppi, direttore Internal Auditing e Andrea Lorusso Caputi, il capo della produzione tv. Sulla questione c’è il top secret da parte dei vertici di Viale Mazzini. L’ordine di scuderia è bocche cucite sull’argomento. Eppure in molti erano pronti a scommettere su una rimozione dell’incarico per Lorusso Caputi. E invece a saltare sembra proprio che sia la testa di Zuppi. Una figura prestigiosa all’interno del partito Rai, visto che è molto stimato e apprezzato negli ambienti cattolici, nonché ex capo dello staff dell’allora direttore generale Claudio Cappon.