di Antonio Acerbis
Un vuoto normativo pesantissimo di cui potrebbero godere, ancora una volta, le lobby del gioco. Ad oggi dal governo è impossibile avere una risposta sulle concessioni affidate alle società del gaming. Il motivo? Paradossale: sebbene ovviamente esista una delega al gioco che viene assegnata dal ministro dell’Economia, da oltre un mese non è in mano a nessuno.
REGALO DI STATO
Eppure il periodo non è dei più piatti per le società del gioco. Come rivelato dall’inchiesta de La Notizia di ieri, il colosso dei Gratta&Vinci GTech (ex Lottomatica) continuerà a godere della concessione statale in prorogatio, nonostante trasferirà la sua residenza legale a Londra non versando più un soldo di tasse al nostro Stato. Un fatto clamoroso sul quale sarebbe stato curioso conoscere le posizioni dei diretti interessati. Ovvero l’Agenzia dei Monopoli e il ministero dell’Economia. Peccato però sia stato, come detto, impossibile. I primi, infatti, hanno preferito declinare il nostro invito. Per quanto invece riguarda il Mef, avremmo dovuto rivolgere le domande al vuoto, dato che come detto nessun viceministro nè sottosegretario ad oggi detiene la delega al gioco.
IL VUOTO
Fino a poco tempo fa, infatti, la delega era in mano al sottosegretario Giovanni Legnini, il quale però è stato nominato vicepresidente del Csm. E non da ieri. Ma dal 30 settembre. Oltre un mese fa. Tempo per provvedere ad una nomina, insomma, c’era tutto. Eppure nessuno ha fatto nulla. A cominciare da Pier Carlo Padoan, che avrebbe potuto affidare la delega ad uno dei due sottosegretari (Pierpaolo Baretta ed Enrico Zanetti) o a uno dei due viceministri (Enrico Morando e Luigi Casero). E Matteo Renzi invece? Il governo ha impiegato un mese (31 ottobre) per nominare la sostituta di Legnini: la Dem Paola De Micheli, a cui però ancora non è stata affidata alcuna delega. Perchè? Ancora non giura.
I MOTIVI DEL RITARDO
Sulla questione La Notizia ha interpellato direttamente il sottosegretario Baretta il quale ha confermato che ancora è tutto in alto mare. “Il ministro – ci ha detto – dovrà decidere se riaffidare le deleghe di Legnini al nuovo sottosegretario o se spacchettarle”. Ma “fino a che la De Micheli non giura formalmente, il ministro ovviamente non decide”. E quando potrebbe, di grazia, giurare? “Credo sarà lunedì”. Forse. Intanto, però, il vuoto potrebbe avvantaggiare le lobby del gioco, come nel caso della GTech. Che, come detto, ora godrà di una prorogatio della concessione, nonostante vada via dall’Italia (anche) per godere di benefici fiscali. Questo perlomeno è quello che dicono i fatti. Qualcuno, certo, potrebbe intervenire. Ma per ora tutti se ne lavano le mani. A cominciare dal ministro. Per il quale la delega può attendere.