di Gaetano Pedullà
Con le uova che gli tirano dietro, Renzi vuol farci le crepes. E il Parlamento una frittata. Più si avvicina la fine del semestre di presidenza Ue, quando Napolitano non potrà più opporsi al “liberi tutti”, più il premier deve stringere i tempi per andare a votare. La luna di miele con gli italiani non è ancora finita, ma le contestazioni al Governo sono una spia chiarissima: ogni giorno di riforme che mancano, di lavoro che non si vede, di speranze che si trasformano in illusioni assottiglia quel quaranta e rotti per cento di consensi presi dal Pd alle europee. Così anche il Patto del Nazareno è bollito. Le Camere non sono oggi in grado di inventarsi chissà quale sistema elettorale e dunque alla fine è molto probabile che si andrà alle urne col Consultellum. Non è il sistema ideale, ma con il centrodestra allo sbando e i grillini in ritirata Renzi non può perdere questo treno. Dopo le elezioni, da quella che immagina sarà la sua posizione di forza, il premier sa che governerà in coalizione. Questa però – se sarà – è meglio farla con Berlusconi sotto il 10%. E ogni giorno perso regala solo voti a Salvini. Prepariamoci quindi a mangiarcela questa frittata. Per quello che è il vitto di questi tempi…