Di Stefano Sansonetti
Talmente desideroso di mettere in moto il suo movimento politico da non aver resistito alla tentazione di inviare una “letterina” di Ferragosto per fare proseliti. Non c’è che dire, Corrado Passera scalpita. Da troppo tempo lontano dalle pesanti poltrone bancarie e ministeriali, ieri mattina l’ex titolare dello Sviluppo economico ha mandato via mail una lettera a tutta una serie di manager, banchieri ed esponenti della società civile per una sorta di chiamata alle armi. Nella missiva Passera spiega che l’organizzazione territoriale del suo movimento politico, Italia Unica, sarà articolata in “porte”. In più coglie l’occasione per criticare il governo di Matteo Renzi, stigmatizzandone l’incapacità di fornire risposte adeguate alla crisi. Naturalmente, in relazione a questo secondo punto, l’ex capo di Intesa Sanpaolo si guarda bene dal segnalare che da tempo è in affari con diversi esponenti del “giglio magico” fiorentino, personalità molto vicine a Renzi. Il tutto all’interno di Cii2 spa (Club Italia Investimenti 2), un incubatore di imprese nato qualche tempo fa. E così il leader di Italia Unica, passando da un equilibrismo all’altro, da una parte lancia strali nei confronti di Renzi, dall’altra fa affari con gli amici del premier.
La missiva
Nella lettera inviata ieri, proprio alla viglia di Ferragosto, Passera esordisce dicendo che dopo due mesi dall’avvio del cantiere aperto di Italia Unica “possiamo insieme tracciare un bilancio molto soddisfacente del lavoro fatto”. Ovviamente non poteva mancare un riferimento autocelebrativo alla fatica letteraria recentemente vergata dall’ex ministro, “Io siamo”, rappresentata nella missiva come la “conferma dell’interesse che raccoglie la scossa alla politica che proponiamo”. Scrive Passera, infatti, che “sono molti i giovani, gli amministratori locali, le persone della società civile che hanno scelto in queste settimane di impegnarsi per aprire le presenze di Italia Unica sul territorio”. E qui l’ex banchiere di Intesa Sanpaolo spiega che le suddette presenze sul territorio si chiameranno “porte”, perché “l’accesso al nostro cantiere non è univoco e centralizzato ma passa attraverso i territori, ciascuno con le sue univocità e i suoi bisogni, spesso molto diversi tra di loro”. La seconda parte della lettera è poi dedicata alle critiche nei confronti del governo. Purtroppo le prospettive dell’economia italiana si sono aggravate, “e la risposta del nostro governo ancora una volta non si è dimostrata adeguata; si continuano a rimandare problemi che hanno invece necessità di essere affrontati in modo strutturale e con enorme urgenza”. Anche per questo, annuncia alla fine l’ex ministro, “nell’autunno il nostro cantiere diventerà una formazione politica a tutti gli effetti”.
Il gruppo renziano
Peccato che le accuse nei confronti di Renzi rischino di andare un po’ a cozzare con gli affari che parallelamente l’ex ministro sta sviluppando con alcuni esponenti di spicco del “giglio magico” renziano. Si dà infatti il caso che Passera risulti detenere l’8,51% (valore 200 mila euro) nella Cii2 spa, in sostanza un incubatore che investe in start up innovative. Nel capitale della società ci sono imprenditori fiorentini come Cristiano Esclapon (16,6%) e Leonardo Ferragamo (12,7%), particolarmente vicini al presidente del consiglio. Senza contare che una quota della Cii2, per la precisione il 12,3%, è in mano a una società fiorentina che si chiama Tdb srl, a sua volta partecipata al 46% da Paolo Barberis. Si tratta di un altro imprenditore renziano, tra l’altro fondatore di Nana Bianca, un “acceleratore” di imprese che lavora in stretta sinergia con Cii2. Tra l’altro si può far notare come Passera abbia deciso di investire in un incubatore di imprese nonostante lui stesso, da ministro, avesse contribuito a predisporre il “decreto crescita 2.0”, contenente incentivi fiscali proprio per chi investe in start up. Una situazione non proprio da manuale dell’opportunità.
@SSansonetti