Dalla Redazione
Tra scambi rarefatti e un’alta volatilità, gli indici milanesi chiudono la giornata con il segno meno, mentre il resto d’Europa si mantiene in territorio positivo anche grazie alla tenuta di Wall Street e nonostante i dati deludenti sulla crescita nel Vecchio Continente. Il Ftse Mib chiude così in calo dello 0,29% a 19.480 punti. Le Borse avevano aperto appesantite dai dati deludenti del Pil della Germania (-0,2% nel II trimestre) e della Francia (in stagnazione).
Segnali di debolezza sono arrivati anche dalla revisione al ribasso delle stime della Bce e dal Pil dell’Eurozona, che ha deluso restando fermo. A risollevare un po’ i listini sono state poi le parole del presidente russo, Vladimir Putin, che ha dichiarato che la Russia fara’ ogni sforzo per fermare il conflitto in Ucraina. Rinfrancate, le Borse hanno virato al rialzo, per poi cambiare nuovamente rotta dopo i dati americani sui sussidi alla disoccupazione, peggiori delle attese e recuperare sul finale con Wall Street, con l’eccezione di Milano. Sull’azionario milanese, corre ancora Gtech (+3,91%) che procede verso l’acquisizione di Igt, bene Buzzi Unicem (+2,97%) che beneficia di un report positivo di Morgan Stanley. In coda al listino le popolari e gli altri bancari (fa eccezione solo Mediobanca a +1,4%).
Debole Telecom (-1,58%) che risente dell’incertezza sulle mosse di Telefonica e della situazione in Brasile. Positive le indicazioni in arrivo dallo spread che in chiusura e’ in calo a 163 punti base. Sul mercato valutario dopo una breve escursione sopra la soglia di 1,34 dollari, l’euro è tornato a 1,338 sul biglietto verde (1,3363 ieri sera) ed e’ salito a 137,07 sullo yen (136,87). Il dollaro/yen segna 102,44 (102,43). Petrolio Wti fermo a 96,74 dollari al barile (-0,87%). Lo spread tra Btp e Bund si attesta a 164 punti base.