Dalla Redazione
Il Pil in calo complica la strada delle riforme. L’allarme arriva da Moody’s. Secondo la nota agenzia di rating La crescita più debole del previsto renderà più difficile “il passaggio e la realizzazione dell’agenda di riforme strutturali del governo Renzi”. “La lentezza nel procedere sulle riforme suggerisce – ha spiegato ancora Moody’s – che la popolarità del governo non si è ancora tradotta in spinta politica” a favore di “un insieme di riforme più ampio”.
“L’Italia è rimasta indietro rispetto ad altri paesi periferici dell’area euro nelle riforme strutturali” ha affermato l’agenzia di rating, la quale ha aggiunto che “la debolezza del quadro macroeconomico rende ancora più complicato il percorso di implementazione e approvazione dell’agenda di riforme del Governo Renzi”. L’agenzia considera in ogni caso “ambizioso” il piano di riforme varato dall’esecutivo.
Le previsioni di Moody’s confermano il quadro di un’Italia in recessione. L’agenzia di rating Usa ora vede la nostra economia chiudere il 2014 con un marginale segno meno dello 0,1% rispetto al +0,5% precedentemente indicato. Mancata crescita che mette a serio rischio il raggiungimento degli obiettivi di bilancio, con il governo che ha fissato per il 2014 un deficit al 2,6% del Pil. Moody’s mantiene comunque una previsione di deficit/pil sotto la soglia del 3% per l’Italia nel periodo 2014-2015 attestandosi al 2,7% in entrambi gli anni, ma è concreto il rischio di una revisione al rialzo di tale stima.