Dalla Redazione
Con tutti i problemi che ha Roma l’assemblea capitolina e il sindaco non hanno niente di meglio da fare che discutere del claim scelto per la campagna abbonamenti della As Roma. La polemica è iniziata qualche giorno fa, quando il consigliere della Lista civica, Luca Giansanti, aveva scritto su Facebook: “E’ opportuno che l’azienda pubblica di trasporto di Roma ospiti sui suoi mezzi la pubblicità della campagna abbonamenti della AS Roma che nello slogan incita alla caccia e al branco? Siamo sicuri che il messaggio sia educativo e appropriato?” si chiedeva Giansanti. Lo spot scelto dalla Roma, infatti, recita “La caccia ricomincia. Unisciti al branco” con dei lupi famelici che guardano verso la curva sud. Un’americanata, certo, ma sicuramente in grado di attirare l’attenzione e l’emotività dei tifosi. Ma per Giansanti quella parola “branco” richiama concetti negativi.
Il post del consigliere ha scatenato la polemica. Pronta la risposta dell’onnipresente Athos De Luca: “Non c’è caccia più innocua che quella della campagna abbonamenti lanciata dalla Roma. Forse l’unica caccia che come animalista posso ammettere“. In poco tempo la questione è diventato un affare di Stato, tanto si è sentito in obbligo di intervenire lo stesso Ignazio Marino, che ha dato un colpo al cerchio e un altro alla botte “E’ stata criticata perché c’era un riferimento al branco che poteva far pensare ad episodi di violenza. Molti di noi hanno ritenuto che forse non era il vocabolo più adatto” ha detto il primo cittadino a una signora che gli chiedeva chiarimenti sulla polemica. La discussione ha, ovviamente, scatenato le opposizioi. “In queste ore si è consumata l’ennesima tragicommedia della sbandata maggioranza capitolina – ha ironizzato Adriano Paolozzi, consigliere regionale di Fi- che ha dato scena ad un patetico botta e risposta in merito alla pubblicità sui mezzi pubblici della campagna abbonamenti dell’AS Roma. Da una parte il capogruppo della Lista Marino che lancia critiche per accaparrarsi qualche attenzione mediatica, dall’altra il Partito Democratico che cerca di rimettere in riga il dirimpettaio di maggioranza“.