Di Stefano Sansonetti
Ci hanno blindato i conti pubblici, impedendo all’Italia quasi ogni spazio di manovra sui famigerati vincoli europei. Adesso i tedeschi blinderanno pure i veicoli delle nostre Forze dell’ordine. A festeggiare, in questi giorni, è soprattutto la Volkswagen, che peraltro di recente è stata toccata da voci (poi smentite) relative a una possibile fusione con la Fiat-Chrysler. Si dà il caso che il gruppo automobilistico tedesco si sia aggiudicato tutti i lotti di una commessa del Tesoro per la fornitura di un massimo di 210 autovetture blindate alle pubbliche amministrazioni italiane. Auto il cui utilizzo, spiegano i documenti di gara, dovrà servire per le esigenze del Corpo dei Vigili del Fuoco e per i servizi istituzionali di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Sul piatto un corrispettivo che può arrivare fino a 25 milioni di euro. Del resto i tedeschi hanno una discreta dimestichezza con il mondo degli appalti pubblici nostrani. Qualche mese fa la stessa Volkswagen era riuscita ad aggiudicarsi per un totale di 19,2 milioni di euro 2 lotti per la fornitura allo Stato italiano di 700 veicoli tra city car e autovetture 4 per 4. In quell’occasione, però, a fare man bassa di lotti e soldi erano state la francese Renault e la Fiat.
La procedura
La commessa per 210 auto blindate, invece, è stata appena aggiudicata dalla Consip, la società del Tesoro ormai sempre più centrale e strategica nella gestione degli acquisti di beni e servizi per la pubblica amministrazione. Tecnicamente oggetto della procedura è una convenzione della durata di 24 mesi, eventualmente prorogabili di altri 12. A valle le amministrazioni potranno emettere i singoli ordinativi di fornitura nei confronti di Volkswagen, fino a un massimo di 210 veicoli blindati per un valore di 25 milioni e 305 mila euro. Il che significa, per gli amanti dei calcoli, una base d’asta di 120.500 euro a veicolo. Nel dettaglio i due lotti in cui era divisa la gara, il primo per 150 auto e il secondo per 60, sono stati entrambi aggiudicati alla Volkswagen Group Firenze spa, in pratica una maxiconcessionaria che vende automobili del gruppo tedesco e di tutti i marchi che nel frattempo ha inglobato (Seat, Audi, Skoda). Le carte, a proposito dell’acquisto che le Stato si appresta a perfezionare, spiegano che in base alla legge 125 del 2013 (approvata durante il governo Letta) è fatto divieto alle nostre pubbliche amministrazioni di acquistare nuove autovetture. E questo, naturalmente, in omaggio alla filosofia della spending review. Dal divieto, però, sono sottratti gli acquisti di automobili per le esigenze dei Vigili del Fuoco e per i servizi di ordine e sicurezza pubblica. Di certo i 25 milioni che stiamo per spendere sono ben poca cosa di fronte ai 133 milioni che le pubbliche amministrazioni potrebbero sborsare per acquistare (questa volta ex novo) fino a un totale di 6.450 auto di Stato.
Il precedente
Queste, in particolare, sono le cifre di un maxibando Consip da 11 lotti aggiudicato giusto qualche mese fa per la fornitura in acquisto di autoveicoli alla Pa (vedi La Notizia del 10 aprile 2014). I 133 milioni in questione fanno un bel po’ di rumore, anche se il bando è stato pubblicato nel maggio del 2013, quindi prima delle norme più stringenti della legge 125 (che è dell’ottobre di quell’anno). A farla da padrone, in quell’occasione, sono state Renault e Fiat. La casa francese è riuscita a mettere le mani su 3 lotti (3.500 tra berline, city car e furgoni) per un corrispettivo massimo che può arrivare a 71,3 milioni di euro. Fiat, invece, ha messo in cascina 4 lotti (1.650 tra berline, city car, city car a Gpl e autovetture 4 per 4). Altri due lotti, come detto, sono andati a Volkswagen, mentre uno ciascuno è stato aggiudicato a Nissan (che è sempre del gruppo Renault) e Subaru.
@SSansonetti