Dalla Redazione
“Tutti i nostri soldati sono usciti da Gaza”. L’annuncio è stato dato dal portavoce di Israele Moti Almoz. Dunque le truppe di Tel Aviv hanno lasciato lastriscia dopo oltre due settimane di un’invasione finalizzata alla distruzione dei tunnel di Hamas. Ma l’operazione “Margine protetivo”, per il momento, non viene accantonata. La strada scelta è quella di una tregua di 72 ore, iniziata stamattina alle 8 locali (le 7 italiane).
Tre giorni di cessate il fuoco, ottenuti grazie alla mediazione egiziana, che serviranno per avviare le trattative finalizzate a una chiusura più lunga delle ostilità tra Israele ed Hamas. Tregua che è stata preceduta, sino all’ultimo minuto, da nuovi attacchi condotti da ambo le parti. Un’ora prima del cessate il fuoco le sirene hanno suonato ad Ashkelon e in altre città adiacenti a Gaza e dei colpi di mortaio avevano raggiunto le colonie posizionate al confine della Striscia. L’iniziativa è stata accolta con favore da Washington che ha chiesto ad Hamas di rispettare l’impegno. “E’ un’iniziativa importante.
La sosteniamo pienamente – ha detto Tony Blinken, il vice consigliere per la sicurezza nazionale – Ora spetta ad Hamas dimostrare che rispetterà il cessate il fuoco”. La tregua arriva al termine di un mese di combattimenti e raid che hanno portato alla morte di 1.900 palestinesi, tra cui 400 bambini. Restano l’emergenza feriti (sono circa 9.000) e sfollati (285.000). Dal lato di Israele le vittime sono state 67, di cui 64 soldati e 3 civili.