Dalla Redazione
Un cinguettio decisamente spiato. Sono aumentate del 46% (rispetto agli ultimi sei mesi del 2013) le richieste di informazioni a Twitter riguardanti gli utenti da parte dei governi nazionali. Lo ha rilevato nell’ultimo rapporto sulla trasparenza lo stesso social network. I principali dati richiesti sono gli indirizzi Ip e le email degli iscritti. Tra gennaio e giugno Twitter ha ricevuto 2.058 richieste da parte di 54 Stati. Il 61% (1.257) è venuto dagli Usa, a cui seguono le 192 del Giappone e le 189 dell’Arabia Saudita. Il Regno Unito con 78 è la medgalia d’oro europea, seguono Spagna (43), Francia (36), Grecia (16), Germania (14) e Italia (10) fanalino di coda anche in questa atipica classifica.
Per i governi Email e indirizzi IP sono necessari per casi che riguardano indagini criminali. Dai dati pubblicati sono escluse le richieste motivate con la sicurezza nazionale, per le quali Twitter sottolinea di aver chiesto, senza ottenerla, un’autorizzazione per la pubblicazione all’Fbi e al dipartimento di Giustizia statunitense.
Crescono anche, secondo il rapporto, le domande per la rimozione di contenuti: 432 da 31 Paesi, con un aumento del 14%. Le ragioni ddi tali richieste sono diverse e vanno dalla diffamazione alla presenza di contenuti vietati nei vari stati. Nella top three mondiale ci sono, in questo caso, Turchia (186 richieste), Francia (108) e Russia (32). Twitter ha fornito anche il numero delle richieste di rimozione di contenuti legate al copyright. Sono state 9.199, con un incremento del 38%.