Dalla Redazione
Stavolta interviene l’Onu. La crisi di Gaza è sempre al centro del dibattito internazionale e dentro il Palazzo di Vetro di New York. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, al termine di una riunione d’urgenza dei 15 paesi membri, chiede a Israele e Hamas un “cessate il fuoco umanitario immediato e senza condizioni” e di far “applicare pienamente” la tregua per tutta la durata della festa islamica dell’Eid al Fitr, che chiude il Ramadam, “ed oltre”.
L’Onu esorta le parti al “pieno rispetto del diritto umanitario internazionale, in particolare per quanto concerne la “protezione dei civili”, nonché a fare sforzi per “la messa in pratica di un cessate il fuoco duraturo e pienamente rispettato, basato sulla proposta egiziana” di mediazione.
L’Onu evidenzaia poi “la necessità di fornire immediatamente assistenza umanitaria alla popolazione palestinese nella Striscia di Gaza, anche aumentando i contributi all’Agenzia delle Nazioni unite per il soccorso e l’occupazione”. Tre giorni dopo il sanguinoso bombardamento su una scuola dell’Onu a Gaza, Palazzo di Vetro ricorda infine che “le strutture civili e umanitarie, comprese quelle delle Nazioni unite, devono essere rispettate e protette e invita tutte le parti ad agire secondo questo principio”.
Ma mentre l’Onu si impegna per far tacere le armi la popolazione di Israele si dice contraria a una tregua con Hamas. Lo rivela un sondaggio – pubblicato sul Jerusalem Post – secondo cui l’86.5% del campione sostiene che Israele non può accettare un cessate il fuoco perché “Hamas continua a tirare missili, non si è arresa, non sono stati trovati tutti i tunnel”.
Non regge la tregua tra Isreale e Hamas. L’esercito israeliano ha chiesto ai residenti di Sajaya e di Al-Zaytun di lasciare le proprie case e di dirigersi verso la parte centrale di Gaza. Lo riportano i media.