Dalla Redazione
Una strage di bambini. L’Unicef denuncia l’uccisione di 121 minori (tra cui 84 maschi e 37 femmine) avvenuta durante i raid israeliani di Gaza. Un massacro vergognoso, frutto della guerra (ormai va definita così) che quasi un mese insanguina la Striscia. Decine di piccole bare sono state allineate oggi nel piazzale antistante il comune di Ramallah per denunciare l’ininterrotta uccisione di bambini palestinesi. La vittima più grande aveva 17 anni, quella più giovane solo 5 mesi.
Ma lo spargimento di sangue innocente non ferma le violenze e gli attacchi che continuano ad andare avanti, da una parte e dall’altra. E il bilancio dei morti cresce di giorno in giorno. Secondo secondo l’agenzia di stampa al-Ray, vicina a Hamas,i palestinesi uccisi dall’inizio delle ostilità è salito a 641.
Una situazione insostenibile e allucinante che ha drizzato (viva Dio) le antenne dell’Onu che ora potrebbe intervenire pesantemente, specie su Israele che rischia l’accusa davanti al tribunale internazionale per crimini di guerra. Lo ha detto L’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani, Navi Pillay, secondo cui lo stato ebraico potrebbe “aver commesso possibili crimini di guerra”. Dito ountato anche contro Hamas, accusata di “attaccare i civili in modo indiscriminato”.