Dalla Redazione
Giro di vite sulle ‘ndrine dell’ecomafia. Le forze dell’ordine stanno, infatti, notificando 24 ordinanze di custodia cautelare a 24 indagati per associazione mafiosa, turbata libertà degli incanti, intestazione fittizia di beni e sottrazione di cose sottoposte a sequestro, con l’aggravante delle finalità mafiose. L’operazione si svolge tra la Calabria, il Veneto e la Francia.
L’inchiesta riguarda le infiltrazioni della ‘ndrangheta nel settore degli appalti ecologici. Secondo gli inquirenti le cosche avrebbero raggiunto degli accordi per la spartizione della ricca torta per la gestione fraudolenta delle discariche regionali.
Non solo. Sarebbe stato accertato anche il controllo da parte dei 24 indagati di imprese già sequestrate con la connivenza di un amministratore giudiziario, colpito anche lui da un provvedimento limitativo della libertà personale. Nell’ambito dell’operazione sono stati sequestrati beni aziendali e quote societarie per un valore totale di 18 milioni di euro. L’indagine riguarda, in particolare, l’attività del clan Alampi di Reggio Calabria, una cosca imprenditrice con forti interessi nel settore dei rifiuti.
Per approfondire leggi l’articolo de La Notizia sulle ecomafie