Morte e vergogna nei cieli d’Europa

Di Angelo Perfetti

Non è né un incidente, né una catastrofe, è un atto terroristico. E’ l’unica certezza, ribadita anche dal presidente ucraino Poroshenko, sulla tragedia dell’aereo precipitato dopo essere stato colpito. Da cosa e da chi è tutto da dimostrare. Nell’area di un conflitto ormai dimenticato dai media e dalle diplomazie internazionali, concentrate sull’escalation di violenze tra israeliani e palestinesi, stabilire responsabilità precise è impresa quasi impossibile, almeno ad oggi. Il Boeing 777 della Malaysia Airlines con oltre 300 persone a bordo stava procedendo normalmente sulla sua rotta (volava da Amsterdam a Kuala Lumpur) a 10 km di altezza quando è improvvisamente scomparso dai radar. Dopo l’annuncio dato dall’Agenzia Interfax è immediatamente iniziato il balletto sulle responsabilità, con accuse incrociate, depistaggi, mezze verità.

Verità diverse
Per Aleksandr Borodai, premier dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, l’abbattimento del Boeing malese 777 è “una provocazione dei militari ucraini”, gli unici ad avere in dotazione missili che raggiungono quota diecimila metri. Stessa versione anche per Andrei Purghin, primo vicepremier della stessa repubblica, il quale ha ipotizzato che i militari ucraini avrebbero colpito il Boeing scambiandolo per un aereo di ricognizione russa. Ma i filorussi non hanno consentito a nessuno – tranne che a una tv moscovita – di avvicinarsi all’area del disastro, né per soccorrere né per iniziare delle indagini. Non solo. Ma poco prima che il volo MH17 della Malaysia Airlines precipitasse in Ucraina il leader separatista Igor Strelkov aveva rivendicato su Facebook la responsabilità dell’abbattimento di un Antonov 26 da trasporto, dello stesso modello di quello abbattuto il 14 giugno scorso.

La rivendicazione
“Abbiamo appena colpito un An-26 vicino Torez, è caduto vicino alla miniera Progresso”. L’area è la stessa in cui e’ precipitato il volo malese. “Avevamo avvertito (le forze armate ucraine, ndr) di non volare nel nostro cielo”, aveva aggiunto il capo separatista dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, facendo emergere l’ipotesi che i separatisti abbiano scambiato il volo civile per l’Antonov nel mirino della loro artiglieria. La rivendicazione di Strelkov è scomparsa dalla pagina del social network subito dopo che erano emerse le notizie dell’incidente al volo MH17, insieme al filmato che riprendeva il fumo proveniente dall’aereo in fiamme, lo stesso filmato poi pubblicato dai media ucraini, ripreso dai social network in tutto il mondo e riferito proprio all’aereo della Malaysia Airlines.
Il giallo sui missili
Nello scambio di accuse sulla responsabilità dell’abbattimento di un aereo civile malese al confine fra Russia e Ucraina, l’agenzia russa Interfax insiste citando una fonte secondo la quale solo le forze di Kiev dispongono dei mezzi per abbattere un aereo sopra i dieci chilometri di altitudine. A quanto riferisce una fonte ben informata, scrive l’agenzia, la divisione Bukov delle forze armate ucraine è stata ridispiegata ieri nell’area di Donetsk. Solo le munizioni di classe “S” o Buk, continua la fonte, possono colpire aerei ad altitudini oltre i dieci chilometri. La milizia filorussa, “non ha e non può avere” armi del genere, dice ancora la fonte, riferendosi ai missili terra-aria Buk. Tesi però smentita da un tweet scritto in russo da un account usato dai separatisti filorussi in Ucraina che giorni da aveva annunciato la cattura di un sistema di missili terra aria Buk, ma questo tweet è stato poi cancellato.

La terza ipotesi
Ma esiste un’altra versione, una terza, che andrebbe oltre l’ipotesi del missile. E che vedrebbe sempre gli ucraini nella veste di killer di persone innocenti. Il Boeing-777 malese – secondo delle milizie filorusse di Lugansk – sarebbe stato abbattuto da un caccia ucraino. Testimoni oculari – ha detto una fonte dei miliziani – guardando l’aereo in volo hanno visto l’attacco di un caccia dell’aeronautica ucraina. L’aereo passeggeri si è spezzato in due nell’aria ed è caduto nella zona Krasnovo Lucha, dove si è schiantato’’. Una dinamica, quella dell’aereo di linea finito in mezzo a un combattimento militare, che agli italiani ricorda molto da vicino la storia di Ustica.

SANGUE E DETRITI OVUNQUE, LA MORTE SVEGLIA L’EUROPA

Di Fabrizio Gentile

Lamiere bruciate, pezzi di aereo, fuoco e fumo ovunque. E soprattutto corpi. Tantissimi corpi senza vita finiti tra i detriti. E’ una scena apocalittica quella che si sono trovati di fronte – una volta autorizzati all’ingresso – i soccorritori del boeing 777 precipitato nel piccolo villaggio di Grabove, nella regione di Donetsk, da mesi al centro di scontri tra insorti filorussi e forze ucraine. E infatti i primi ad accorrere dopo il terribile impatto sono stati proprio i ribelli, accanto ai pompieri. Con i fucili ancora in spalla si sono messi a dare una mano ai vigili del fuoco che cercavano di domare le fiamme. Attorno, solo desolazione. Nemmeno una delle 295 persone salite sull’aereo ad Amsterdam per andare in vacanza a Kuala Lumpur, tra le qualianche bambini, è sopravvissuta. I corpi sono tutti lì, incastrati tra le lamiere, sbalzati a metri e metri di distanza, gettati a terra, tra sedili dell’aereo, pezzi di fusoliera e la coda del Boeing, sulla quale si legge ancora il logo della Malaysia Airlines.

L’impatto
Un impatto impressionante che ha spazzato via la campagna coprendo di cadaveri e detriti una vastissima zona del piccolo villaggio. Ma risparmiando fortunatamente le zone abitate, dalle quali la gente, attonita, continua a guardare l’impressionante colonna di fumo che si e’ levata dalla campagna. Che ora sembra una zona spettrale. Un aereo sul quale erano salite 280 persone provenienti da tutto il mondo e dirette in vacanza o a concludere affari di lavoro. Accolti da 15 persone dell’equipaggio, sul boeing erano decollati francesi, americani, belgi, olandesi. Uno di loro, prima di partire aveva fatto uno scherzo dissacrante, forse per scacciare un presentimento. Aveva postato una foto dell’aereo su
Facebook, scrivendo: “Se dovesse sparire, questo è il suo aspetto da fuori”. Un ironico riferimento all’aereo della stessa compagnia scomparso l’8 marzo scorso in volo da Kuala Lampur a Pechino, che ora ha il sapore di un tragico presagio.

Le vittime
Sarebbero tra i 60 e i 70 gliolandesi a bordo del volo della Malaysia Airlines precipitato in Ucraina. È quanto emerge dai media olandese sommando le prenotazioni di diverse agenzie di viaggi. Secondo quanto riporta il ‘Telegraaf’, c’erano 22 olandesi che avevano prenotato via D-Reizen, da 20 a 30 con World Ticket Center, 15 con Anwb e Snp, e altri 4 avevano fatto il biglietto via Atp.nl. “C’erano molti olandesi a bordo, ma non posso essere più preciso”, ha detto il ministro della giustizia Ivo Opstelten. Tra le vittime si contano anche 23 cittadini
statunitensi oltre a molti cittadini della Malaysia. Secondo fonti della Malaysia Airlines, a bordo dell’aereo precipitato ci sarebbero stati nove passeggeri britannici e almeno quattro francesi

Gli aiuti
In serata intanto il vice presidente americano Joe Biden ha parlato con il presidente ucraino Petro Poroshenko, e ha offerto l’assistenza americana nelle indagini per determinare con certezza le cause che hanno provocato la caduta dell’aereo. L’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea, Catherine Ashton, ha esortato tutte le parti a “condividere tutte le informazioni utili”. Ashton, che si è detta “scioccata”, ha sottolineato quanto sia necessario chiarire le circostanze senza ritardi: per questo ha chiesto ufficialmente un’indagine internazionale sull’aereo malese. L’Alto rappresentante ha poi nuovamente invitato ad un cessate il fuoco nell’est dell’Ucraina. Anche il presidente francese, Francois Hollande, ha chiesto che sia ‘’fatto tutto il possibile per far luce sulle circostanze che hanno causato questa tragedia”

Gli ultimi aggiornamenti

E’ stata trovata una delle scatole nere del Boeing delle Malaysia Airlines colpito da un missile e precipitato ieri in Ucraina. Non si sa al momento se si tratti dell’ apparecchio che registra le conversazioni dell’equipaggio o quello che contiene i dati di volo.Nel frattempo il bilancio delle vittime è salito a 298 morti