Dalla Redazione
Un’insensata, agghiacciante, strage di donne. Sale a 31 il numero di vittime (27 di) dell’attacco armato compiuto sabato scorso in due case d’appuntamenti del quartiere Zaytune di Baghdad. Lavoravano in due appartamenti ritenuti equivoci.
L’assalto è stato compiuto da un gruppo di uomini armati, alcuni in abiti militari, altri vestiti normalmente. Secondo una prima ricostruzione i killer sarebbero arrivati nella strada sparando in aria. Dopo aver compiuto la strage il commando ha lasciato delle scritte che motivavano il massacro: “Questa è la fine delle prostitute in Iraq”.
Le forze dell’ordine irachene stanno indagando per trovare i responsabili. La polizia e il ministero dell’Interno non si sbilanciano. Ma i giornali locali accusano le milizie sciite, in particolare i “sadristi” dell’imam Muqtada al Sadr e gli integralisti dello Asab Ahl al-Haq.
Ma i media locali puntano il dito contro le milizie sciite, specialmente i «sadristi» legati all’imam Muqtada al Sadr, o ancora più facilmente gli estremisti dello Asab Ahl al-Haq,