Dalla Redazione
La resa dei conti è vicina. Ignazio Marino, in poco più di un anno da sindaco di Roma, è riuscito a farsi più nemici a sinistra che a destra. Anzi, nell’ex area pdl capitolino, che sta raccogliendo ancora i cocci dopo il flop elettorale di Alemanno del 2013, ogni giorno che passa rappresenta una speranza in più per riacchiappare il Campidoglio. Marino si è inimicato mezzo Pd (specie quello di area renziana) e, ultimamente, ha fatto faville anche con l’intellighenzia culturale della capitale, la stessa che aveva garantito lunga vita a Walter Veltroni in quasi dieci anni di regno. Un caos che rende la poltrona del sindaco sempre più traballante. Nessuno scenario a questo punto è escluso, compreso quello che vede i romani andare a votare nella prossima primavera. Già, ma per chi? E’ quello il problema. Mentre a destra è caldo il nome della romanissima Giorgia Meloni a sinistra si cerca un personaggio affidabile per sovvertire un pronostico infausto. Oggi come oggi, infatti, se si tornasse alla urne il centrosinistra romano potrebbe uscirne con le ossa rotte. A questo punto i veri papabili per il post Marino sono due: la renziana Marianna Madia (che lascerebbe il ministero della Pa) e l’ex presidente della provincia capitolina e ora eurodeputato Enrico Gasbarra, vicino all’area cattolica del Pd Roma. Nel mezzo ci sarebbe quell’Alfio Marchini che, in due anni, si è conquistato le simpatie di molti romani e sarebbe visto come il volto nuovo da proporre per il Campidoglio. Ma l’affascinante imprenditore fa gola anche a destra e potrebbe capeggiare una coalizione formata da Fi, Fdi e Ncd. Insomma la sinistra romana s’interroga su cosa fare e alla fine, se non dovesse trovare, l’uomo o la donna vincente potrebbe decidere di tenere attaccata ancora la spina della giunta Marino. Non per molto però.