Di Marcello Di Napoli
Risuonano le sirene di allarme a Gerusalemme. Quattro razzi lanciati dalla Striscia sulla città santa sono stati intercettati dal sistema antimissili Iran Dome. Sembra che Hamas abbia rivendicato il lancio. Tensione altissima in Medio Oriente dopo che negli ultimi giorni non si sono fermai i raid sulla Striscia. A Gerusalemme sono state avvertite anche due esplosioni, non è chiaro se per un attacco con razzi o per proiettili in arrivo. Secondo, invece, allarme per Tel Aviv, dove il sistema di difesa aerea ha intercettato altri due razzi inviati dalla Striscia. Sempre nel sud di Israele, i collegamenti ferroviari sono stati interrotti e si sono registrati nove feriti. Tel Avviv ha lanciato l’operazione “Bordo di protezione” contro la Striscia di Gaza, motivata dalla necessità di porre fine al lancio di razzi palestinesi verso gli insediamenti ebraici, e che ha visto il bombardamento di circa 50 obiettivi da parte di unità navali e aeree con la morte di 15 palestinesi tra cui donne e bambini. Invece le autorità palestinesi hanno affermato che circa 30 di quei “target” sono stati colpiti meno di un’ora prima dell’alba, incluse due case a sud di Gaza, una delle quali identificata da un vicino come di proprietà di un membro di Hamas.
Violenza senza fine
Questo scenario è immerso in un’escalation di violenza. Infatti nella notte del 7 luglio, una pioggia di razzi palestinesi era stata lanciata verso le città del Neghev, tra cui Ashqedon. Ma la risposta dell’aviazione israeliana è stata pesante: sono stati colpiti diversi obiettivi nel Nord e nel Sud della Striscia, anche civili. Secondo la stampa israeliana si trattava di “scudi umani” che, viene ipotizzato, cercavano di impedire con la loro presenza un attacco aereo. Le case abbattute nei diversi raid, secondo Israele, appartenevano a esponenti di spicco dei gruppi armati. Come quella colpita a Khan Yunis, della famiglia Kawara che avrebbe legami col braccio armato di Hamas.
Le accuse
Secondo Netanyahu “Hamas deliberatamente si nasconde dietro i civili. Ed è quindi responsabile per le vittime collaterali”.
Il premier israeliano si è quindi rivolto a tutti i cittadini di Israele “per stare uniti come un’unica persona, visto che i terroristi di Hamas vedono gli israeliani come un unico obiettivo per i loro attacchi”.
Le minacce
Di fronte all’escalation, le brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, hanno minacciato di allargare il “raggio dei lanci dei razzi” verso Tel Aviv “e anche oltre”, ha rincarato la dose Abu Obeida, portavoce delle Brigate. Il miliziano ha consigliato agli abitanti di Tel Aviv di prendere precauzioni. Il premier israeliano ha condannato senza mezzi termini l’assassinio di un ragazzo palestinese, bruciato vivo da tre ebrei integralisti, forse la brutale rappresaglia dopo il ritrovamento dei corpi dei tre ragazzi israeliani rapiti il 12 giugno. Ma non concede neanche il beneficio del dubbio sulla reale paternità dell’assassinio dei tre adolescenti, che ha avuto l’effetto di azzerare il negoziato di pace tra Israele e l’Autorità nazionale palestinese e le speranze accese dalla visita di Papa Francesco in Terra Santa, con la successiva preghiera del Pontefice con Simon Peres e Mahmoud Abbas nei giardini vaticani. Netanyahu non ascolta chi ragiona ad alta voce sulla facile strumentalizzazione degli eventi. E mette Hamas nel suo mirino. È anche per questa cieca determinazione del premier di Tel Aviv che il presidente americano Barack Obama si rivolge alle parti in un editoriale pubblicato in ebraico, arabo e inglese dal quotidiano israeliano Haaretz. Per invitare tutti a fermare le vendette. Per dire a Israele che Mahmoud Abbas, il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, è un interlocutore affidabile per arrivare a due stati e alla pace.
Aggiornamento della Redazione
Durante la notte l’aviazione israeliana ha effettuato 160 raid aerei sulla Striscia di Gaza contro Hamas in risposta al lancio di razzi verso Israele: lo ha comunicato il portavoce dell’Esercito israeliano. Dall’inizio dell’operazione “Margine protettivo” gli attacchi aerei sono stati 430. A Tel Aviv stamani stanno suonando le sirene di allarme e si sono udite 3 forti esplosioni. Cinque i razzi intercettati dall’Iron Dome sull’area metropolitana di Tel Aviv dove stamattina e’ suonato l’allarme e si sono sentite tre esplosioni.
‘Israele – ha detto un portavoce di Hamas – ha varcato una grave linea rossa, e ne subira’ conseguenze