dalla Redazione
Alla fine per Nocolas Sarkozy la stangata è arrivata davvero. Dopo essere stato per 15 ore sotto il torchio dei giudici l’ex presidente francese è stato messo in stato d’accusa a Parigi per corruzione, traffico di influenze e violazione del segreto istruttorio. Lo ha reso noto la procura nazionale francese per i reati finanziari.
L’ex capo dello stato francese Nicolas Sarkozy è stato comunque rilasciato. Si trovava, infatti, in stato di fermo nell’ambito delle indagini su una vicenda di intercettazioni con l’accusa di corruzione e violazione del segreto istruttorio. Era la prima volta che in Francia, nei confronti di un ex presidente della Repubblica, protetto dall’immunità fin quando è in carica, veniva disposto dalla magistratura lo stato di fermo.
Sarkozy è comparso in serata davanti a un giudice. Prima di lui era toccato a Thierry Herzog, avvocato di fiducia e amico di Sarkozy, anche lui in stato di fermo da ieri. E’ stato presentato al giudice che gli ha notificato l’apertura di un’inchiesta su di lui e lo ha poi rimesso in libertà.
Nella serata di ieri anche il magistrato di Cassazione, Gilbert Azibert, l’uomo che avrebbe fornito informazioni coperte da segreto istruttorio a Nicolas Sarkozy in cambio di una promessa per una carica ambita, è stato messo sotto inchiesta.
Sarkozy, convocato all’alba di martedì dai giudici dell’anticorruzione, è arrivato a Nanterre, periferia di Parigi, con un’auto dai vetri oscurati. Durante l’interrogatorio sulla vicenda della fuga di notizie sul provvedimento di intercettazione nei suoi confronti, nell’ambito dei presunti finanziamenti illeciti da parte della Libia di Muammar Gheddafi alla sua campagna presidenziale del 2007, i magistrati hanno deciso di procedere con lo stato di fermo.