di Luca Pisapia per Il Fatto Quotidiano
MediaWorld, McDonald’s, Carrefour e molti altri, i grandi marchi scendono in campo per i Mondiali di Brasile 2014 con le loro offerte speciali: un misto tra i soliti saldi estivi e la voglia matta di scommettere sulle partite degli Azzurri. Alcune convengono, altre no. Altre ancora di “mondiale” hanno solo il nome e poco altro, ma evidentemente è sufficiente a convincere il cliente. Tutto comincia nel 2006 quando MediaWorld promette, se l’Italia diventa campione del mondo, il rimborso del 100% su ogni televisione acquistato: al cliente viene restituito un buono acquisto di importo pari al prezzo pagato. In quel caso il rigore di Grosso a Berlino e la vittoria della quarta Coppa del Mondo hanno imposto al gruppo di rimborsare 13mila clienti per una cifra di 18milioni di euro. Fallimento? No, perché la mega offerta fu ripagata da un aumento delle vendite del 30% in un solo mese di offerta mondiale. Così il medesimo gruppo ha deciso di riproporre un’offerta simile anche per questi Mondiali. Ma a distanza di otto anni l’offerta (già scaduta, spiace per chi fosse interessato) è più allettante e articolata diversamente. Se non ci si fida della Nazionale si ha subito il 10% di sconto sul prodotto, se invece si vuole scommettere si paga il prezzo intero e poi si ha uno sconto pari al 15% se l’Italia arriva agli ottavi, al 30% per i quarti e al 100% se supera la semifinale. E se gli Azzurri, dopo Berlino, solleveranno la coppa anche a Rio de Janeiro, scatterà il rimborso del 200% del valore del prodotto acquistato.
Oltre a MediaWorld c’è anche Carrefour, nota catena di supermercati che in caso di vittoria dell’Italia offre il 100% di rimborso della spesa sotto forma di buoni da utilizzare nello stesso esercizio e in caso di pareggio promette di ridare il 50%. Il trucco qui, se così si può chiamare, è che lo sconto non si applica su tutti i prodotti, ma su un paniere ben definito dallo stesso supermercato, che si copre così con l’aumento delle relative vendite. Ovvio che nello shopping delle offerte, come al casinò, il banco vince (quasi) sempre.
Ma non è finita qui. Il fast food McDonald’s, che utilizza l’ex campione del mondo Rino Gattusocome testimonial, la domenica dopo la partita vinta dall’Italia con l’Inghilterra ha distribuito un centinaio di migliaia di panini al bacon gratuitamente, come promesso. Offerta saltata dopo la batosta con la Costa Rica e riproposta in vista della partita decisiva con l’Uruguay. Attenzione comunque, bibita e patatine non sono comprese nell’offerta.
Tra le mille altre opzioni di “offerte mondiali” ci sono crociere MSC scontate, concorsi di LG per vincere telefonini (come in tutto il resto dell’anno), maglie e palloni regalati con i bollini della spesa, invece dei soliti coltelli e bilance, da supermercati come Esselunga. Mentre bar e ristoranti, dal lussuoso al popolare, propongono menù o drink ispirati al campionato del mondo. In questi ultimi casi, più che un vero e proprio contenuto collegato, di “mondiale” e di “azzurro” c’è però solo il packaging dell’offerta.