di Astrid N. Maragò
C’erano una volta in tv gli eroi integerrimi, senza macchia e senza paura, come Superman e Batman. E c’erano anche quelli più prossimi alla quotidianità della vita reale, come i medici di ER, gli investigatori di Law&Order e gli agenti del team CSI, impegnati giorno e notte a stanare i cattivi. Fino a qualche tempo fa i riflettori erano tutti per loro.
Ma negli ultimi mesi sul piccolo schermo qualcosa è cambiato, la morale sta evolvendo. Sempre più serie tv americane, molte delle quali ancora inedite in Italia, hanno per protagonisti personaggi senza scrupoli, dotati di raro cinismo, insomma degli autentici antieroi.
Sugli schermi troviamo sociopatici, psicotici e serial killer a sangue freddo proposti in una chiave inedita, moralmente neutra se non addirittura romantica. L’esaltazione delle azioni spregevoli perpetrate da queste figure controverse coglie di sorpresa gli spettatori, che al netto dell’inquietudine non possono non dirsi colpiti e affascinati dalle loro trame.
La stagione televisiva degli sguardi bonari è tramontata da tempo, e anche quella delle ambiguità etiche e dei dilemmi esistenziali (Dexter, House MD, Homeland) sembra volgere al termine.
Il teleschermo del futuro è affollato da assassini cervellotici come Joe Carrol (The Following), e dotati della crudeltà di Hannibal Lecter (Hannibal, su NBC dal 4 aprile) e Norman Bates (Bates Motel, in onda sul network americano A&E dal 18 marzo).
Al confronto con questi soggetti, il carattere discutibile e lo stile di vita sregolato fanno dell’ormai pensionato Dr. House e dello scrittore bello e dannato Hank Moody, due bravi ragazzi “di una volta”.