Con poco più della metà delle schede scrutinate (50,26%), l’oligarca filo-occidentale Petro Poroshenko si conferma in grado di vincere al primo turno delle presidenziali ucraine di ieri, con il 53,86% dei voti. Immensamente distante Iulia Timoshenko, con il 13,1% dei suffragi. In terza posizione il controverso nazionalista radicale Oleg Liashko, con un inaspettato 8,48%. Se questi risultati saranno confermati, non ci sarà bisogno di ballottaggio
Per averne conferma ed essere sicuri che il 15 giugno non ci sarà alcun ballottaggio bisognerà aspettare i risultati ufficiali, ma la missione sembra compiuta per Poroshenko, il quale in serata ha subito precisato che le sue priorità saranno “l’integrazione con l’Europa” e la “fine della guerra” nell’est separatista, dove ha intenzione di fare il suo “primo viaggio” da capo dello Stato. E proprio a est, nelle tormentate regioni di Donetsk e Lugansk, votare oggi è stato pressoché impossibile, perché i miliziani filorussi dell’autoproclamata ‘Novorossiya’ (Nuova Russia) hanno impedito l’apertura della maggior parte dei seggi elettorali.