dalla Redazione
Stamattina l’esercito ucraino ha dato il via a una vasta operazione militare contro i filorossi, e in particolare contro la città separatista di Sloviansk. Un’operazione “punitiva”, secondo il Cremlino, che “distrugge le ultime speranze per l’attuazione degli accordi di Ginevra”. Il blitz, iniziato alle 4.30 locali (3.30 in Italia), è stato sferrato a Sloviansk, roccaforte della protesta dove sono tenuti in ostaggio gli osservatori militari dell’Osce, e nella vicina Kramatorsk. Per l’attacco sono stati utilizzati mezzi blindati ed elicotteri, due dei quali (Mi-24) abbattuti dai ‘ribelli’ tramite lanciarazzi portatili, con l’uccisione di un pilota e di un militare, nonché diversi feriti, come confermato anche da Kiev.
Tra le loro fila, i secessionisti segnalano un morto e un ferito. L’offensiva, annunciata a Sloviansk dal suono delle sirene, è concentrata per ora alla periferia della città, dove Kiev sostiene di aver preso il controllo di 9 checkpoint. Il ministro dell’Interno ucraino Arsen Avakov, che si trova sul posto con il ministro della Difesa, ha riferito che nell’operazione sono impegnate truppe dell’interno e la Guardia nazionale. “I terroristi hanno aperto il fuoco con armi pesanti contro le unità speciali ucraine. E’ in corso una vera battaglia con mercenari professionisti”, ha scritto su Facebook, accusando i filorussi di farsi scudo dei civili sparando da edifici residenziali e chiedendo ai residenti di non uscire di casa tenendo le finestre chiuse.
“Utilizzando l’aviazione per sparare su località di civili, il regime di Kiev ha lanciato un’operazione punitiva e sta distruggendo le ultime speranze per l’attuazione degli accordi di Ginevra”, ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov. Mosca intanto ha chiesto un intervento dell’Osce, come ha reso noto Andrei Kelin, rappresentante russo presso l’organizzazione per la sicurezza e la cooperazione europea.
Intanto i separatisti filorussi si sono impossessati del centro di controllo per la rete ferroviaria nella regione orientale di Donetsk, tagliando l’elettricità e impendendo la circolazione dei treni. A renderlo noto è un portavoce delle ferrovie locali, precisando che il centro di controllo si trova a Yasinuvata, a nord di Donetsk.