dalla Redazione
Nemmeno la Pasqua è riuscita ad allentare la tensione in Ucraina. Cinque persone sono morte in una sparatoria a un posto di blocco eretto da militanti filorussi vicino a Sloviansk, nell’Ucraina orientale. Lo afferma un responsabile locale, precisando che, tra le vittime, tre sono filorussi e due assalitori. Anche la russa Rossiya Television ha inizialmente riferito della morte di cinque persone, poi ha rettificato il bilancio: un morto e due feriti dal lato dei separatisti, fino a sette assalitori uccisi o feriti.
Un miliziano separatista ha riferito che un gruppo di circa 20 uomini a bordo di quattro auto ha aperto il fuoco con armi automatiche al chek-point allestito dai filo-russi intorno alle 3 della notte. “Abbiamo risposto agli spari da dietro le barricate, lanciando Molotov contro di loro”, due veicoli si sono incendiati e gli assalitori sono fuggiti negli altri due, ha precisato.
Accade pochi giorni dopo l’accordo raggiunto a Ginevra da Russia, Ucraina, Stati Uniti e Unione europea, per lo sgombero degli edifici occupati da parte degli indipendentisti filorussi e la consegna delle armi.
Non si è fatta attendere la risposta della Russia. In un comunicato del ministero degli Esteri, Mosca si dice “indignata” per lo scontro a fuoco, che ha definito “una provocazione” degli estremisti di destra ucraini di ‘Praviy Sektor’. “La Russia è oltraggiata”, si legge, “questa provocazione dimostra la mancanza di volontà da parte delle autorità di Kiev di tenere a freno e disarmare i nazionalisti e gli estremisti”.
Ma l’Ucraina non ci sta e ribalta l’accusa: la sparatoria è opera di “sabotatori russi”. La polizia e i servizi di intelligence ucraini ne sono convinti: “Delinquenti armati e sabotatori che stanno terrorizzando la popolazione locale a Sloviansk ora sono passati alla cinica provocazione – ha dichiarano all’Sbu, i servizi di sicurezza ucraini, che descrivo l’accaduto come “la messa in scena di un attacco”. Nessn gruppo era presenta, prosegue la nota del Sbu “se non i sabotatori e altre figure criminali, supportati e armati dal Gru”, l’intelligence militare russa. Nega ogni coinvolgimento e accusa le forze speciali russe anche il gruppo nazionalista ‘Praviy Sektor’.
Intanto, poche ore dopo l’attacco al posto di blocco, a Mosca è giunta la richiesta di intervento in Ucraina a protezione delle minoranza russofona. Il leader della milizia separatista filo-russa di Sloviansk nella regione orientale ucraina di Donetsk, Vyacheslav Ponomarev, ha rivolto un appello a Vladimir Putin affinché invii le truppe schierate in Russia al confine con l’Ucraina come peacekeeper per proteggere la minoranza russofona. Lo stesso Ponomarev, autoproclamato sindaco filorusso di Slaviansk, ha imposto il coprifuoco, “dalla mezzanotte fino alle 6 del mattino è vietato circolare nelle strade”. Ponomarev si è inoltre detto “in contatto con i mediatori dell’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa)”, senza riferire il contenuto dei colloqui.
Ieri a Sloviansk era stata segnalata la presenza di uomini armati a volto copertoper garantire la sicurezza del nuovo sindaco indipendentista e del comune occupato da separatisti che intendono, anche in questo caso, proseguire la protesta fino alla convocazione di un referendum per una maggiore autonomia. A Kharkiv, la situazione viene giudicata dall’Osce “relativamente calma”, con una manifestazione filo russa annunciata per oggi, e una degli universitari invece di segno opposto, in sostegno dell’unità del paese, per una data da definire dopo la Pasqua.