di Stefano Sansonetti
Alla Sogei spunta fuori un appalto che sta creando un bel po’ di trambusto. Un affaire in piena regola, stando alle premesse, che coinvolge una società romana di costruzioni, la Csc, e riporta l’attenzione sulla Edil Ars, altra società assurta agli onori delle cronache per avere ristrutturato anni fa un immobile del Pio Sodalizio dei Piceni al centro di Roma, all’epoca utilizzato dall’ex ministro dell’economia, Giulio Tremonti, ma affittato al suo ex consigliere politico, Marco Milanese, plurindagato ex deputato del Pdl. Nei giorni scorsi l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici ha messo sotto pressione la Sogei, la società informatica del ministero che custodisce la strategica anagrafe tributaria. Oggetto del contendere è una commessa con cui la società del ministero dell’economia, oggi guidato da Vittorio Grilli, ha attribuito alla Csc spa “il servizio di manutenzione e conduzione degli impianti del Sistema informativo della fiscalità”. Attività a dir poco delicata, perché consiste nell’assistere tutti quegli impianti elettrici e termici, soprattutto per il raffreddamento, che garantiscono la piena funzionalità del “cervellone” della Sogei. In esso, tanto per dirne una, è racchiusa la massa delle 41,5 milioni di dichiarazioni dei redditi degli italiani. Il contratto tra Sogei e Cdc risale al gennaio del 2012. Peccato che alla fine di gennaio 2013 sia arrivata all’Autorità di vigilanza, oggi guidata da Sergio Santoro, un denuncia anonima con contestazioni durissime nei confronti della Sogei.
L’Autorità, dal canto suo, in un documento del 13 febbraio scorso di cui lanotiziagiornale.it è in possesso, ha sottoposto le accuse alla Sogei affinché la società guidata da Cristiano Cannarsa potesse fornire le sue spiegazioni. E non è roba da poco. La segnalazione, riportata nel documento, per esempio riferisce che nonostante l’appalto fosse segretato, la Cpc a oggi non risulta in possesso del Nos (il nulla osta di segretezza). Si sostiene che alla Cpc, subentrata al precedente appaltatore, ovvero la Edil Ars, siano stati concessi da una parte lavori extra per 2 milioni di euro, senza preventivi pareri tecnici, e dall’altra budget aggiuntivi al compenso mensile per centinaia di migliaia di euro. Infine si sostiene che Cpc avrebbe fatto ricorso a subappalti non autorizzati. Sogei ha già fatto pervenire le sue risposte, dichiarando la totale regolarità del suo operato. A questo punto la palla torna all’Authority di Santoro, ma la materia scotta, visti i protagonisti in ballo.
Rispunta la Edil Ars. Del resto la Cpc, a partire dal gennaio del 2012, è subentrata nell’appalto. E di chi ha preso il posto? Semplice, della Edil Ars. Quest’ultima, secondo le ipotesi investigative portate avanti all’epoca dalla magistratura, avrebbe ristrutturato gratuitamente l’immobile del Pio Sodalizio dei Piceni, nella centrale via campo Marzio a Roma, utilizzato come abitazione anni fa da Tremonti. In cambio avrebbe ottenuto una serie di appalti proprio dalla Sogei, controllata da via XX Settembre. Ora, l’Autorità sui lavori pubblici recepisce nel documento inviato pochi giorni fa alla Sogei una denuncia anonima, come tale da prendere con le pinze. Ma sebbene anonima, scrive l’Authority, “riporta puntuali riferimenti, che inducono pertanto a richiedere chiarimenti”. Rimane un dubbio. Le prime segnalazioni su appalti Sogei sono arrivate all’organismo di vigilanza a partire dal 2009, senza nessuna iniziativa da parte dell’Autorità. Che in quell’anno, per inciso, era guidata da Luigi Giampaolino, oggi presidente della Corte dei conti. Le successive iniziative della magistratura, invece, avrebbero dimostrato che un faro come minimo andava acceso. Insomma, memore della precedente esperienza, l’Autorità oggi guidata da Santoro avrebbe deciso di intervenire, riprendendo in mano non solo le segnalazioni che riguardavano appalti assegnati nel periodo 2006-2010, ma anche l’ultima denuncia anonima relativa alla commessa del 2012.
La Sogei replica: tutto regolare. Dalla società guidata da Cannarsa, che è diventato amministratore dall’estate del 2011, fanno sapere che la struttura ha collaborato e sta collaborando con l’Autorità per quanto riguarda le segnalazioni legate agli appalti del periodo 2006-2010. In più ha già risposto all’organismo di vigilanza anche sulla sollecitazione riguardante la commessa del 2012 che ha coinvolto la Cpc, sottolineando la piena correttezza dell’operato della Sogei. Sul mancato possesso del nulla osta da parte della Cpc, la società ha risposto che sulla base di recenti interventi normativi il Nos è necessario solo per le commesse catalogate come “segretissime” e “riservatissime”, categorie in cui non rientra l’appalto dato alla Cpc. Sulle spese extra, Sogei ha spiegato che si tratta di opzioni concesse dalla parte variabile del contratto, e quindi pienamente regolari. Infine la società ha negato l’esistenza di subappalti .