di Angelo Perfetti
L’ultimo pressing italiano prima della decisione della Corte Suprema indiana sui marò prende copro proprio con i due protagonisti, rimasti fino a oggi in rispettoso (e militare) silenzio. Salvatore Girone e Massimiliano Latorre stamattina hanno parlato in conferenza stampa e lo hanno fatto più che per smontare tesi accusatorie per evidenziare, anche visivamente, quanto possa essere assurda l’accusa di pirateria e terrorismo nei confronti di due soldati nel pieno delle proprie funzioni assegnate (erano in missione antipirateria!) e assolutamente conscienti del proprio ruolo.
“Ci dispiace per la perdita di due vite umane – ha detto Girone – ma non ci sentiamo assolutamente responsabili. E’ un dispiacere umano, ma siamo innocenti”. Gli ha fatto eco Girone: Quella di esssre terroristi “è un’accusa che ci fa molto male non solo come militari, ma anche come genitori e uomini. Come militare professionista italiano che combatte la pirateria – ha aggiunto in un incontro con i giornalisti a New Delhi – questo mi rammarica molto”.
Rispondendo ad un’altra domanda, Latorre ha anche ringraziato il ministro della Difesa Mario Mauro “per il fatto che sottolinea costantemente la nostra innocenza”: “E’ una grande gioia avere il suo pensiero quotidiano – ha sottolineato a proposito del capo dello Stato – e come militari ne siamo riconoscenti”. Su questo molto ci sarebbe da ridire, ma certo non possono farlo due rappresentanti dell’Esercito. Ci sarebbe da ricordare il silenzio assordante che per due anni ha accompagnato la loro disavventura, la mancata tutela quando sono rimpatriati per il Natale, l’ordine insulso di far rientrare la Enrica Lexie dalle acque internazionali al porto indiano. Ma tant’è. Oggi lo Stato si sta finalmente muovendo e non è il momento per le polemiche. Oggi.
E tornano i dissidi nel governo italiano
Non c’è nulla da fare. Come sembra che l’Italia si sia rimessa in carreggiata arriva qualcosa a rimettere tutto in gioco. ma dato che gioco non è, l’unico risultato è di mostrarsi deboli con l’estero. Dopo la sentenza della Corte suprema indiana sui maro’, “prenderemo delle decisioni come squadra, presieduta del premier, che saranno seguite da tutti. Bisogna agire in modo coerente e disciplinato con messaggi unici”. Il ministro Bonino interviene così sulle dichiarazioni del collega Mauro che ha minacciato il ritiro dalle missioni antipirateria multilaterali. E poi si mette la medaglia al petto: “Siamo riusciti con un lavoro molto paziente anche se discreto ad avere il sostegno dell’Ue e anche degli Usa. Non era scontato e neanche facile”.