dalla Redazione
Il bello addormentato nel bosco si è svegliato. Enrico Letta doveva essere appisolato o completamente distratto su quello che avveniva nel Paese per non essersi accorto dei Vaffa day, degli attacchi frontali al sistema dei partiti, dei toni usati in rete dai militanti Cinque Stelle non una ma migliaia di volte. Toni spesso molto più alti e duri di quelli che stiamo sentendo in questi giorni sia da Grillo che, sia ben chiaro, dalla Boldrini. Ieri era tutto concesso, oggi invece ci si indigna pure a migliaia di kilometri di distanza.
“È scandaloso, non posso non commentare le frasi folli di Grillo verso Daria Bignardi e suo marito: la corsa verso la barbarie intrapresa da Grillo, pare senza fine, non ci può essere tolleranza verso questo modo di fare politica”, ha detto Letta a Doha, dove si trova in visita di Stato. Musica per le orecchie di Grillo, che dopo il Parlamento ora trascina pure il governo nella sua battaglia anti-sistema. E ancora una volta un colpo sparato a salve verso il Movimento Cinque Stelle. Promettere nessuna tolleranza verso questa parte politica serve a poco. E in che modo poi li si può zittire? Staccandogli Internet? Alla camera hanno messo la ghigliottina sui loro interventi e la reazione è stata più dura di prima. E dire che un sistema c’è per rispondere a Grillo, l’unico per vincere ogni tipo di populismo: rispondere con fatti concreti, con le riforme da un lato e l’attività di governo dall’altro. Più che pensare alla Bignardi e Augias Letta dovrebbe rispondere ai tedeschi di Lufthansa, che stanno già bombardando l’intesa con la compagnia Etihad per salvare Alitalia. Fatti, l’unica risposta sensata di fronte alle parole.