di Angelo Perfetti
Il Cavaliere, a pezzo a pezzo, sta ricostruendo il suo impero. La forza a Montecitorio non è in discussione, tanto che il giovane segretario del Partito democratico ha iniziato da subito un dialogo sulle riforme, evidentemente l’unica strada possibile col pallottoliere del Parlamento in mano. Ma c’è da risctruire la verginità politica, messa in discussione dalla sentenza della magistratura sul caso Ruby e dalla successiva interdizione dai pubblici uffici. Ecco allora il ricorso alla Corte europea per contestare la retroattività della legge Severino; il primo tassello per smontare la condanna. Il secondo tassello è arrivato stamattina. Nel febbraio del 2010, “Ruby era maggiorenne”. E’ quanto si legge sul sito arabo on line Akhbarona, che ha ripreso in parte un’intervista a Mohamed Mobdii, ministro della funzione pubblica del Marocco, all’epoca dei fatti parlamentare della circoscrizione di Al Fakih Bensalih. “Il ministro Mubii conferma l’innocenza di Berlusconi nel caso di Ruby. Non era minorenne”, è il titolo della notizia. “Il ministro della Funzione Pubblica, Mohammed Mudii, afferma che è stato proprio lui a firmare l’atto di nascita di Karima Al mahrough, conosciuta come Ruby, nel 1992, quando era presidente della circoscrizione di Al Fakih Bensalih”, si legge nel sito arabo. “In un intervista col quotidiano Al Akhbar, il ministro ha ribadito che Ruby non era minorenne al momento dello scandalo di prostituzione minorile che vede coinvolto l’ex primo ministro Berlusconi, perché Ruby era nata nel 1992”. Ora si dirà che Berlusconi controlla anche la stampa estera, ma tant’è. Se questa dichiarazione diventasse una prova, il processo per induzione alla prostituzione minorile non avrebbe più il suo caposaldo.
La replica della Procura
“Non c’e nessun dubbio sul fatto che Ruby fosse minorenne nel febbraio 2010”. E’ quanto fanno sapere in Procura a Milano a proposito delle dichiarazioni del Ministro per la Funzione Pubblica del Marocco il quale, in un’intervista a un quotidiano locale, ha affermato che Karima era maggiorenne all’epoca della sua partecipazione alle serate ad Arcore nella residenza di Silvio Berlusconi. “In ogni caso – spiegano le stesse fonti – noi il processo l’abbiamo fatto, ora sono questioni che riguardano eventualmente la Corte d’Appello”.