dal Corriere della Sera
«Mi piacciono le italiane. No, non ho mai provato attrazione per le donne, se non per gioco; se fossi stata omosessuale, la mia vita sarebbe stata più semplice. Ma noi italiane siamo speciali. Pericolosissime: senso di maternità unito a femminilità atavica. In un Paese maschilista, siamo riuscite a evolverci; e gli uomini non ce lo perdonano». Tra le donne italiane, la più famosa al mondo è lei, Monica Bellucci. Quando entra nel ristorante dell’hotel Costes, un passo dall’Eliseo, tutti si alzano in piedi. Leggings, stivali, camicia a scacchi. Sei ostriche, foie-gras, mezza bottiglia di bordeaux. «A 25 anni, se non erano ancora sposate, le nostre madri erano zitelle. Io quest’anno ne compio 50, e ho appena divorziato. Qualcuno penserà che sono pazza»
L’AMORE— Una volta lei disse: «Ci può essere sesso senza amore, non amore senza sesso». Lo pensa ancora? «Non più. Allora ero giovane: un animaletto. Sentivo di più il mio corpo. Ora so che il sesso può essere bellissimo con una persona che non ami, mentre può essere meno bello con la persona che ami. No, non ho mai conosciuto l’amore non corrisposto. Ma sono stata molto odiata da uomini che non mi volevano proteggere ma possedere. Ho pagato un prezzo altissimo per la mia indipendenza». Un’altra volta disse che in ogni donna c’era «un lato da prostituta». Monica sorride: «L’avrò detto per promuovere un film in cui facevo la prostituta. Non è così. Stavolta non ho nulla da promuovere. Sto girando con Kusturica in Serbia un film che durerà un anno, in mezzo alla natura selvaggia».
LA CARRIERA– «Al cinema ho espresso il dolore delle donne. Sono stata Maddalena per Mel Gibson: un lavoratore maniacale, il set non finiva mai, mesi e mesi tra i Sassi di Matera. Sono stata stuprata in “Irreversible”: il pubblico di Cannes è rimasto turbato, ma io quel film lo rivendico, quando un regista mi chiedeva una scena forte e io la sentivo non mi sono mai tirata indietro; bisogna esplorare la propria parte oscura, per esorcizzarla. E sono stata Malena per Tornatore: una donna che il paese considerava come un oggetto, per poi tornare a rispettarla dopo il ritorno del marito. Mi hanno sempre fatto fare la regina o la schiava. Sono stata anche l’amante toscana di Napoleone per Virzì: ogni tanto ci vuole un ruolo divertente». «Nella realtà ho avuto una fortuna sfacciata. A sedici anni facevo il liceo ma saltavo due settimane l’anno per sfilare a Milano e a Parigi. Fui scelta per posare con Oliviero Toscani: arrivai e vidi una ragazza della mia stessa età, con i miei stessi capelli bruni e lunghi; se a Toscani non fossi piaciuta, era già pronta la mia sostituta. Gli sono piaciuta. Ho posato anche per Avedon e per Newton, l’ultima volta lui aveva 82 anni: un signore meraviglioso». Toscani la paragonò ad Anna Magnani. «Io sono profondamente italiana, e i miei modelli sono le grandi attrici italiane. Non ho mai studiato recitazione: ho guardato la Magnani, la Mangano, la Lollobrigida, la Cardinale, la Vitti. Virna Lisi. La Loren di “Una giornata particolare”: stupenda». A lungo hanno scritto di lei che non sa recitare. «All’inizio avevano ragione. Però dentro di me pensavo: se sono così terribile, perché sprecare tante pagine per dirlo? Ho cominciato con Francis Ford Coppola. Ho recitato con De Niro, Depardieu, Keanu Reeves. Ho lavorato per cinque mesi alle Hawaii con Bruce Willis. Non è vero che gli uomini ci provano tutti. Anzi. La bellezza a volte intimorisce, crea una distanza. Amo le personalità complicate: mi mettono di fronte a me stessa. Per questo mi sono trovata bene con la Deneuve».
L’EX MARITO – «Mi sono sposata a vent’anni con Claudio Carlos Basso, il fotografo, e ci siamo lasciati dopo sei mesi. Una delusione. Con Vincent Cassel è durata diciotto anni. Ci siamo conosciuti sul set di un film, “L’appartement”. Un’attrazione irresistibile». Perché è finita? «Era un rapporto che non aveva più ragione d’essere. Ci siamo evoluti in modo diverso, eravamo due storie parallele che non si incrociavano più». Con Cassel facevate vite separate? «Nel nostro mestiere non esiste la quotidianità. Non ha senso chiedersi: cos’hai fatto, chi hai visto. Del resto, in ogni coppia c’è uno spazio comune e uno per se stessi. Oggi ci lega ancora un grande affetto: io correrei se lui avesse bisogno, e so che lui farebbe lo stesso per me. Abbiamo passato il Natale insieme, in montagna, a Zermatt, con le nostre due bambine. Non so se lui abbia un’altra. Io sono single». Hanno scritto che stava con un produttore azero. «Una sciocchezza. Ho partecipato a una sua serata in Turchia, c’era anche Richard Gere; e c’era pure sua moglie. Oggi sono sola. Per la prima volta in vita mia non ho un uomo al fianco. E ce la faccio. Lavoro sull’introspezione: guardo dentro me stessa. Ho provato l’ipnosi, ho ritrovato ricordi della mia infanzia che avevo rimosso. Potevo passare la maturità seduta su una sedia di velluto; ho deciso di alzarmi in piedi, di rischiare, e sento che è così che deve essere. Non ho paura».
L’ITALIA – «Le mie figlie sono nate a Roma e hanno solo il passaporto italiano, come me. Deva, 9 anni, ha un nome indiano; Leonie, 3, ha un antico nome francese; ma volevo che aprissero gli occhi nel mio Paese, come per un senso di protezione. Ho le loro foto sul cellulare, vuole vederle?». Le figlie della Bellucci e di Cassel comprovano le leggi della genetica. «L’Italia oggi è di cattivo umore. Ma quando all’estero dico che sono italiana tutti sospirano d’invidia. Ho casa anche a Londra, che è piena di energia: mi spiace vedere Roma e Milano così depresse». Va a votare? «Sì. Sono di sinistra, da sempre. Non conosco Renzi, ma vedo che è molto amato, e questo mi fa sperare. Grillo? Smuove. Hollande l’ho incontrato all’Eliseo; però non mi faccia parlare dello scandalo. Carla Bruni? La conosco da trent’anni: eravamo colleghe. E’ una donna di grandissima intelligenza. Del resto, non si entra all’Eliseo per caso. Si fidi: noi donne italiane siamo speciali».