Neanche il tempo di tumulare il feretro di Francesco che la maschera dell’ipocrisia, contritamente vestita nel sagrato di San Pietro e nelle dichiarazioni di cordoglio affidate alle agenzie di stampa, era già caduta. Mentre i grandi del pianeta avevano appena finito di rendere omaggio al Papa degli ultimi e della pace, lo Stockholm International Peace Research Institute (Sipri) ci informava che nel 2024 la spesa militare mondiale ha raggiunto i 2.718 miliardi di dollari, con un aumento del 9,4% in termini reali rispetto al 2023 e il più forte incremento annuo dalla fine della Guerra Fredda.
Niente male come antipasto della stagione del riarmo inaugurata dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der War con il suo Piano da 800 miliardi (a debito, ma scorporati dal Patto di Stabilità), che ieri la Germania, battendo tutti sul tempo, ha deciso di inaugurare chiedendo ufficialmente l’attivazione della clausola di salvaguardia per incrementare la spesa militare sforando i vincoli di bilancio europei. Una svolta storica a dir poco preoccupante, nel Paese che causò la più grande tragedia del Novecento trascinando il pianeta nella seconda guerra mondiale e che oggi è pronto ad investire qualcosa come mille miliardi in armi, persino nucleari, mentre i partiti di estrema destra di ispirazione neonazista hanno toccato il tetto del 20 per cento alle ultime elezioni politiche.
Tutto il contrario di quanto Francesco predicava con la sua dottrina dettata dalla logica prima ancora che dalla fede: la guerra si fa con le armi, che quando si costruiscono prima o poi finiscono per essere usate; ergo, l’unico deterrente per garantire la pace non può che essere il disarmo globale. Tutto il resto è propaganda. Di chi insiste ad armare l’Ucraina per prolungare il conflitto (perso) contro il presunto criminale Putin, ma non si scandalizza se l’altro presunto criminale Netanyahu continua imperterrito a trucidare migliaia di palestinesi nella Striscia di Gaza con le stesse armi fornite dal democratico occidente. Tra i signori della guerra e i mercanti di morte fuori dal tempio, stavamo e stiamo ancor più convintamente con Papa Francesco.