Una strage senza fine: nel 2024 i morti sul lavoro sono stati 1090. E nel 2025 già 101 vittime, l’ultima ieri, in una cava di Massa

I sindacati dedicheranno il Primo Maggio alla lotta contro le morti sul lavoro. E ricordano i referendum di giugno

Una strage senza fine: nel 2024 i morti sul lavoro sono stati 1090. E nel 2025 già 101 vittime, l’ultima ieri, in una cava di Massa

L’ultima vittima del lavoro si chiamava Paolo Lambruschi, aveva 59 anni e faceva il camionista. Ha perso la vita ieri per un incidente nella cava di marmo di Miseglia a Carrara. Paolo è morto la mattina della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro. Un tragico paradosso. Ma non così inaspettato, se si leggono i numeri della strage  quotidiana: nel 2024 i morti sono stati 1.090, conteggia l’Anmil (l’Associazione fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro) sulla base dei dati provvisori dell’Inail e quasi 590mila le denunce di infortunio.

In due mesi già 101 morti

Nei primi due mesi di quest’anno sono invece 138 le denunce di infortunio mortale, tra i 101 decessi in occasione di lavoro e i 37 in itinere, ovvero nel percorso tra l’abitazione e il luogo di lavoro. E se si allarga la lente, si scopre che ogni anno nel mondo da incidenti sul lavoro o malattie professionali muoiono oltre 2,78 milioni di persone e 374 milioni subiscono infortuni non mortali, secondo i rilevamenti dell’Ilo (l’Organizzazione internazionale del lavoro).

Conte e Schlein all’attacco del governo

“Nella Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro”, ha dichiarato il leader M5s, Giuseppe Conte, “torniamo a chiedere con forza che su questo fronte si aumentino gli sforzi. Fin qui l’azione del governo Meloni è stata insufficiente, con provvedimenti che hanno addirittura allargato le maglie dei controlli. Il Movimento ha presentato una serie di proposte – dall’istituzione della Procura nazionale del Lavoro all’introduzione del reato di omicidio sul lavoro – su cui maggioranza e Governo continuano a fare orecchie da mercante. Unire le forze in questo frangente non è lesa maestà: significa prendere consapevolezza del fatto che il rispetto della dignità del lavoro e della vita umana prevalgono su tutto”.

Di “una strage costante e inaccettabile che è un’emergenza strutturale”, ha parlato invece la segretaria del Pd Elly Schlein, “tre morti al giorno e il dato del 2025 è purtroppo in crescita rispetto all’anno precedente: un clamoroso 16% in più. Siamo stufi della retorica di queste ore, come se ci trovassimo davanti a pure fatalità”.

Salute e Sicurezza il tema del 1° Maggio 2025

E il tema della salute e della sicurezza sarà il fulcro del Primo Maggio dei sindacati. Un punto sul quale non ci sono divisioni. “Uniti per un lavoro sicuro” è infatti lo slogan scelto per la giornata che vedrà i tre segretari generali in tre luoghi simbolici, con manifestazioni comunque unitarie, a ricordare le tante vittime e a dire “basta”.

Quest’anno “abbiamo scelto di mettere al centro la vita delle persone e dire basta alle morti sul lavoro. E lavoro sicuro vuol dire lavoro non precario, lavoro ben pagato”, afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che interverrà ai Fori imperiali a Roma, città tra le più colpite dagli incidenti sul lavoro. “Vuol dire superare la logica dell’appalto e del subappalto”, rimarca richiamando uno dei quesiti referendari su cui si voterà l’8 e 9 giugno. Un tema quello dei referendum che aleggerà sul palco del primo maggio.

Le vuote parole del ministro Calderone

E ieri è intervenuta anche la ministra Marina Calderone, che ha rilanciato l’impegno del governo per la sicurezza: “In questi due anni sono state moltissime le attività che ne hanno ribadito la centralità nella nostra azione di governo”, ha sottolineato, “dai nuovi concorsi per gli ispettori all’investimento in innovazione per la prevenzione degli infortuni”. Un impegno del quale in pochi si sono accorti.