Pierpaolo Bombardieri, segretario della Uil, andiamo verso un Primo Maggio fatto di tre piazze italiane dove si celebrerà a livello unitario la Festa del Lavoro. Lei sarà in quella di Montemurlo. Quattro anni fa, la “tragedia di Montemurlo” che ha visto perdere la vita Luana D’Orazio, operaia tessile di 22 anni. Cosa rappresenta oggi quella piazza?
“Abbiamo scelto quella piazza perché la tragedia in cui perse la vita una giovanissima mamma non potrà né dovrà mai essere dimenticata. Con noi ci sarà anche la madre di Luana. Con lei stiamo condividendo l’impegno di tenere viva la memoria della figlia, perché quanto accaduto quel giorno non succeda mai più e perché sia fatta giustizia per lei e per tutte le vittime sul lavoro. In quel caso, in quello stabilimento, era stato deliberatamente modificato il dispositivo di protezione e sicurezza al macchinario che recise la vita di Luana. Quando si verificano queste situazioni, secondo noi non siamo di fronte a un incidente, ma a un omicidio. Se si esclude la sicurezza per il profitto, per noi si deve parlare di omicidio. Ecco perché celebreremo il Primo Maggio davanti a quell’azienda, per sensibilizzare tutti sulla necessità di impegnarsi per la prevenzione, ma anche per garantire la giusta assistenza ai familiari delle vittime che spesso vengono lasciati soli al loro destino”.
All’iniziativa sarà presente la ministra Calderone. Cosa ha da dire la Uil a questo governo in materia di sicurezza sul lavoro e contrasto alle morti bianche?
“Intanto, se posso permettermi, non le chiamerei più morti bianche, perché, al contrario, sono segnate dal sangue innocente di lavoratrici e lavoratori. Siamo contenti della presenza della ministra che, abbiamo saputo, parteciperà alla successiva iniziativa di intitolazione di una strada di quel comune alla povera Luana. Il governo e la ministra del lavoro conoscono molto bene le nostre rivendicazioni in materia. Siamo preoccupati perché nell’ultima legge di bilancio non sono stati previsti investimenti per la sicurezza né sono stati assunti provvedimenti. Non ci si può fermare solo ai proclami o alle buone intenzioni, servono fatti concreti e immediati. Noi siamo pronti al confronto”.
In Parlamento giace la proposta sull’istituzione del reato di omicidio sul lavoro. Sarebbe giusto approvarla?
“Ribadisco quanto già detto: si tratta di una delle nostre principali richieste. Non si capisce perché, con tutto il rispetto dovuto alle vittime, sia stata votata una legge sull’omicidio nautico, quando quegli episodi drammatici sono decisamente di gran lunga inferiori agli infortuni mortali su lavoro, sui quali invece non si interviene con altrettanta solerzia e determinazione. Ogni anno, ci sono più di mille morti sul lavoro e oltre 500mila infortuni: noi chiediamo l’istituzione sia di una procura speciale per questo tipo di reati sia, per l’appunto, del reato di omicidio sul lavoro per quei casi in cui siano state omesse scientemente e volontariamente le protezioni e i dispositivi di sicurezza”.
Non possiamo parlare di sicurezza sul lavoro solo in occasione del 1 Maggio. La Uil ha in programma mobilitazioni e/o iniziative? Nella memoria le bare vuote esposte in Piazza del Popolo lo scorso anno.
“Da anni siamo impegnati su questo fronte e continueremo la nostra battaglia, con la campagna “Zero morti sul lavoro” e con le iniziative di sensibilizzazione nelle piazze italiane, sino a quando non otterremo questo risultato. Il rispetto della vita e della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori viene prima di qualunque altro principio e per chi opera nel mondo del lavoro, questa deve essere la priorità”.