Ma insomma, che cosa ha portato a casa la Meloni dall’incontro con Trump alla Casa Bianca? Solo nuove spese per le armi?
Adele Fazzini
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Gentile lettrice, La Notizia ha ampiamente commentato l’esito dell’incontro, ma qui aggiungo qualche osservazione. “C’e un aggressore e un aggredito” si dice spesso per l’Ucraina. Ebbene, parafrasando, qui c’è “c’è un estorsore e un estorto”. Nel ruolo di estorto c’è il popolo italiano, dal momento che la premier ha promesso un aumento della spesa per l’armamento, che passerà quest’anno dall’1,5 al 2 per cento del Pil (“Non abbiamo parlato di cifre” ha detto la Meloni, come al solito prendendoci per fessi: lo 0,5% vale 8 miliardi di euro). E le armi saranno soprattutto Made in U.S.A. La premier della Garbatella ha anche promesso maggiori acquisti di gas americano e 10 miliardi di investimenti privati italiani in Usa. E Trump cosa ha dato in cambio? Niente. Non ha abbassato i dazi né ha preso impegni. Ha solo detto “quant’è brava la Meloni” (e certo!) e ha accettato l’invito a Roma, dove “forse” incontrerà anche l’Ue (ha detto che ci penserà). Facendo i conti, Meloni porta a casa un invito a cena che ci costa diversi miliardi solo di antipasto. E dire che avrebbe avuto un argomento molto forte da usare. La Cina ha invitato l’Europa a fare muro insieme a Pechino contro le prepotenze americane e questo terrorizza Trump, che ha già preso legnate sui denti dalla Cina e altre ne prenderà. Meloni avrebbe potuto fargli pesare l’appoggio italiano ed europeo nella partita epocale in corso. Ma niente di niente, paghiamo e subiamo. Come si dice in inglese cornuti e mazziati?
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