Guerra in Ucraina, la tregua proposta dagli Usa fa infuriare Zelensky: “Nessuna concessione territoriale a Putin”. E Trump risponde tagliando gli aiuti militari a Kiev

Guerra in Ucraina, la tregua proposta dagli Usa fa infuriare Zelensky. E Trump risponde tagliando gli aiuti militari a Kiev

Guerra in Ucraina, la tregua proposta dagli Usa fa infuriare Zelensky: “Nessuna concessione territoriale a Putin”. E Trump risponde tagliando gli aiuti militari a Kiev

Malgrado le promesse elettorali e le dichiarazioni pubbliche di Donald Trump, la guerra in Ucraina sembra ancora ben lontana da una conclusione. A farlo capire è il presidente Volodymyr Zelensky, che ha accusato l’inviato presidenziale speciale statunitense per il Medio Oriente, Steve Witkoff, di essere andato oltre le proprie competenze nel discutere il riconoscimento delle regioni ucraine occupate dalla Russia come contropartita per una potenziale tregua.

«Per noi, queste sono linee rosse: riconoscere qualsiasi territorio occupato temporaneamente come non ucraino, ma russo. I rappresentanti di cui si parla stanno discutendo questioni al di fuori della loro competenza», ha dichiarato Zelensky.

Guerra in Ucraina, la tregua proposta dagli Usa fa infuriare Zelensky: “Nessuna concessione territoriale a Putin”. E Trump risponde tagliando gli aiuti militari a Kiev

Una presa di posizione netta, che ha infastidito il tycoon americano, da sempre convinto – per ragioni non chiare – che la responsabilità della guerra sia da attribuire al leader di Kiev. Quest’ultimo ha subito risposto con i fatti: secondo quanto riporta Bloomberg, Trump avrebbe rifiutato di sostenere un comunicato di condanna del G7 in merito all’attacco russo a Sumy, motivando il diniego con la volontà di proseguire le trattative con Mosca.

Ma non è tutto. Il presidente americano, evidentemente intenzionato a fare pressioni su Zelensky per convincerlo ad accettare il cessate il fuoco, avrebbe anche rivisto in modo significativo l’ammontare totale degli aiuti forniti all’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa nel febbraio 2022: dai 300 miliardi inizialmente previsti si passerebbe agli attuali 90 miliardi di dollari.

Una mossa che, sempre secondo Bloomberg, mirerebbe anche a spingere Zelensky ad accettare l’accordo sullo sfruttamento delle risorse naturali ucraine, in particolare i minerali critici e le terre rare.

In Ucraina prolungata la mobilitazione generale

Con la situazione al fronte in peggioramento e il sostegno politico-militare degli Stati Uniti sempre più limitato, la Verchovna Rada – il parlamento ucraino – ha votato la proroga della mobilitazione generale, che proseguirà almeno fino al 18 agosto 2025.

Il provvedimento, richiesto dallo stesso presidente Zelensky, punta a rinfoltire i ranghi dell’esercito e dare sollievo ai soldati stremati dai combattimenti. Una mossa disperata, secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che ha accusato “il regime di Kiev” di voler mantenere “una struttura vacillante”, “prolungando inutilmente la guerra” e “rendendo chiaro a tutti l’evoluzione dell’Ucraina verso tendenze fortemente autoritarie”.