L'Editoriale

Pace fiscale, balla spaziale

Pace fiscale, balla spaziale

La chiamano pace fiscale. E funziona più o meno così: le imprese che non hanno versato i contributi previdenziali ai rispettivi lavoratori, si sono messe in regola con il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali fortemente voluto dalla Lega. Pagando, quindi, meno di quanto dovuto. E il mancato introito per i contributi non versati nelle casse dell’Istituto previdenziale viene scaricato sulla collettività. In totale, un buco di circa 6,6 miliardi di euro che dovrà essere ripianato dallo Stato. Cioè dagli italiani onesti che tasse e contributi li hanno sempre regolarmente versati.

Ma non finisce qui. La voragine totale nei conti dell’Inps ammonta infatti a circa 16 miliardi, 15,4 dei quali accumulati a causa alle tre edizioni del condono tombale (tutte e tre adottati da governi con la Lega in maggioranza: Conte I, Draghi e Meloni) e riconducibili all’evasione di tre categorie: 6,6 miliardi dalle imprese, 3,6 dagli artigiani e 5 dai commercianti. Sono i numeri di uno scandalo diffusi dal Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps e che avranno come effetto, per i lavoratori autonomi la perdita di una fetta della pensione futura e per i dipendenti, in virtù del principio dell’automaticità delle prestazioni, la garanzia dell’assegno previdenziale pieno grazie all’obbligo per lo Stato di ripianare il buco.

Così, mentre la Lega salvava plotoni di evasori dalla morsa del fisco, scaricava sui contribuenti onesti il prezzo dell’evasione. Altro che pace fiscale. Chiamiamola balla (con fregatura) spaziale.