Indagini (senza indagati) sulla laurea di Calderone

Canta vittoria la ministra Calderone, alla notizia di un modello 45 contro ignoti sul suo iter universitario. Dopo l'esposto di un docente

Indagini (senza indagati) sulla laurea di Calderone

Ha esultato ieri la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, alla notizia che la procura di Roma ha aperto un fascicolo “modello 45” (cioè senza indagati né ipotesi di reato) in relazione al percorso accademico della stessa ministra presso la Link Campus University. Un percorso nel quale appaiono alcuni esami dati di domenica ed effettuati in rapidissima successione.

Calderone esulta

In teoria una notizia assai poco rassicurante per la Calderone, che invece non l’ha letta così, anzi… “Prendo atto con grande soddisfazione quanto comunicatomi dal mio legale, l’avvocato Cesare Placanica, ossia della determinazione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma che, con riferimento all’esposto sporto nei miei confronti in relazione al mio percorso universitario, ha sancito l’inesistenza di ogni ipotesi di reato e di conseguenza non ha iscritto alcun indagato nel registro delle notizie di reato”, ha proclamato la ministra.

“Per me, dopo tale autorevole avallo, pienamente conforme a quanto ho sempre sostenuto, la storia finisce qui. A questo punto ho il dovere di procedere per il reato di diffamazione per ogni malevola illazione contro la mia persona”, ha aggiunto.

L’esposto contro la ministra presentato da un docente di di diritto pubblico

Il procedimento nasce dall’esposto presentato dal docente di diritto pubblico comparato all’università di Brescia, Saverio Regasto. L’ordinario nella sua denuncia ha chiesto di accertare se i titoli acquisiti nel 2012 e nel 2016 dalla ministra siano frutto di irregolarità.

Quegli esami sostenuti di sabato e domenica e negli stessi giorni

“Io ho letto le notizie di stampa e ho visto che la ministra Calderone, come ricostruito, aveva svolto una serie di esami al sabato e alla domenica, diversi esami lo stesso giorno, aveva una media del 26 e si è laureata con 110 e lode e tutta una serie di elementi che secondo me mettevano in cattiva luce non tanto lei, quanto l’ateneo”, ha spiegato Regasto. “Quindi – ha aggiunto – per una questione legata al mio ruolo di docente e anche di correttezza ho scritto un esposto molto neutro: ho descritto i fatti, allegato gli articoli e ho chiesto alla Procura di Roma di svolgere le opportune indagini per verificare se c’erano ipotesi di reato”.

Nell’esposto il docente chiede di verificare se i titoli di studio della ministra siano stati conseguiti regolarmente. “Non ho accusato nessuno di nulla, semplicemente non mi va che università pubbliche o private fabbrichino pergamene di laurea. E soprattutto – conclude – credo che il messaggio più importante sia al ministro dell’Università e della ricerca, affinché si vigili sul sistema universitario”.