“Non fu violenza sessuale”. La procura chiede l’archiviazione di La Russa jr

Per la Procura il 18 maggio 2023 non vi fu alcuno stupro a casa La Russa. Per i pm i due ragazzi "hanno potuto rappresentarsi la sussistenza del consenso” della 22enne

“Non fu violenza sessuale”. La procura chiede l’archiviazione di La Russa jr

Leonardo Apache La Russa, terzogenito del presidente del Senato Ignazio, non deve essere processato per la supposta violenza sessuale ai danni di una ex campagna di scuola allora 22enne avvenuta la notte del 18 maggio 2023. E neanche il suo amico dj Tommaso Gilardoni. Entrambi però dovranno rispondere dell’accusa di revenge porn, per aver diffuso immagini a contenuto sessuale della giovane, senza il suo consenso. È quanto scrive la procura di Milano nell’atto di chiusura delle indagini scaturite dalla denuncia della ragazza che, 40 giorni dopo il fatto, aveva accusato i due di aver approfittato di lei – in stato di incoscienza per droghe e alcol – mentre si trovata a casa del presidente del Senato.

La Russa jr e il dj non avrebbero percepito che fosse incapace

Secondo la procuratrice aggiunta Letizia Mannella e il pm Rosaria Stagnaro, però, “non vi è in atti la prova che gli indagati, pur consapevoli dell’assunzione di alcuni drink alcolici da parte della ragazza, abbiano percepito, in modalità esplicita o implicita, la mancanza di una valida volontà” della giovane “nel compiere gli atti sessuali”. Quindi i due giovani non avrebbero avuto la percezione che la ragazza non fosse in grado di scegliere se dare o meno il proprio consenso.

L’hanno comunque trattata con “volgarità” e “superficialità”

Nell’atto, i pm stigmatizzano comunque “il comportamento dei due indagati”, che ritengono connotato “da una profonda superficialità e volgarità nella modalità di concepire e trattare una ragazza che viene passata da uno all’altro, con l’unica preoccupazione di farle lavare i denti tra i diversi atti sessuali”. Sulla richiesta di archiviazione sarebbe stata “dirimente” la visione dei filmati estratti dai cellulari degli indagati. Secondo i magistrati la vista di questi frame “restituisce l’immagine di una ragazza in cui non era esclusa la capacità di autodeterminarsi”.

Per l’accusa si può quindi sostenere “con ragionevole certezza che, in concreto, l’assunzione di sostanze stupefacenti e alcoliche” da parte della giovane – droga mai assunta dagli indagati – “non abbia eliso la sua capacità di esprimere un valido consenso agli atti sessuali compiuti; conseguentemente gli indagati hanno potuto ragionevolmente rappresentarsi la sussistenza del suo consenso”.

Restano in piedi le accuse di revenge porn

Restano invece in piedi per entrambi le accuse di revenge porn per la diffusione di due diversi filmati della ragazza. La Russa, infatti, “dopo averlo realizzato” il 19 maggio 2023, avrebbe inviato all’amico Gilardoni “ospite presso La sua abitazione” tramite whatsapp “un video a contenuto sessualmente esplicito, destinato a rimanere privato”.

Gilardoni invece è accusato di aver inoltrato via whatsapp un altro filmato della giovane ripresa nel bagno di casa La Russa all’“organizzatore della festa ‘Eclipse” al club Apophis (dove i tre si erano incontrati, nr)” nell’agosto successivo.

La gioia di Ignazio

“Dopo uno scrupoloso e dettagliato esame di ogni aspetto di questa vicenda, la decisione dei magistrati inquirenti di chiedere al gip l’archiviazione dell’accusa di violenza sessuale mi conforta nell’idea che ho sempre espresso sulla estraneità di mio figlio ai fatti contestati che hanno suscitato un grande clamore mediatico”, ha dichiarato il presidente del Senato, Ignazio La Russa.

I legali della ragazza: “Faremo opposizione”

I difensori della 22enne hanno invece annunciato che si opporranno alla richiesta di archiviazione. I legali hanno 20 giorni di tempo per depositare l’istanza, sulla quale dovrà decidere la gip Rossana Mongiardo. L’opposizione punterà a sostenere che la ragazza non era affatto in uno stato tale da poter prestare il proprio consenso. In base alle consulenze di parte, “l’alterazione della capacità psicofisica di chi assume plurime sostanze di tipo stupefacente e alcoolico può sorgere anche dalla mezzora successiva all’assunzione stessa”.

La giovane, sottoposta ad analisi, era risultata positiva a cocaina e cannabis, che aveva riferito di aver assunto assieme all’alcol, e anche alla benzodiazepine e lei stessa aveva inoltre chiarito di fare uso di tranquillanti.