La Sveglia

Il deputato fantasma che vota per sé

Il deputato fantasma che vota per sé

Antonio Angelucci alla Camera non c’è mai. O quasi. Ha un tasso di assenza del 99,9%. Ma quando si tratta di votare una sanatoria fiscale che fa risparmiare milioni alle sue aziende, diventa puntuale. È successo con la “rottamazione quater”, quella che secondo Giorgia Meloni avrebbe aiutato i cittadini “in difficoltà”. A raccontarlo, con nomi e cifre, è Domani, nell’inchiesta firmata da Giovanni Tizian e Stefano Vergine.

Nel bilancio del gruppo Tosinvest, fondato da Angelucci, si legge che la misura ha permesso un risparmio immediato di 4,2 milioni. Ma non è la prima volta. Già nel 2018 e nel 2019, con altre sanatorie, il gruppo aveva chiuso contenziosi fiscali versando molto meno del dovuto. In tutto, fa oltre 6 milioni di euro risparmiati. Sempre con norme approvate da governi in cui Angelucci sedeva, magari all’opposizione, ma mai fuori dai giochi.

Nel frattempo, il suo storico commercialista è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione per collusione con due finanzieri. Secondo i giudici, cercava di ottenere informazioni riservate e condizionare l’esito di verifiche fiscali sulle società del gruppo. I due militari hanno patteggiato. La società non ha risposto alle domande dei giornalisti.

Quella che il governo ha venduto come una misura equa e umana ha avuto, tra i suoi effetti, il consolidamento del privilegio. In un Paese dove il Parlamento si svuota, le leggi restano piene di vantaggi. Ma soprattutto per chi le scrive.

Assenteisti, furbi, maestri di leggi ad personam, impegnati a usare i giornali per concimare la propaganda. E poi ci si stupisce che la gente non va a votare?