Tagli al welfare per riarmarsi, la svolta bellicista del Regno Unito

Il Regno Unito ha deciso: 5,7 miliardi di euro di tagli al welfare per aumentare gli investimenti di 2,4 miliardi sulla difesa.

Tagli al welfare per riarmarsi, la svolta bellicista del Regno Unito

Il prezzo del riarmo lo pagano gli ultimi. Se qualcuno aveva dubbi sul fatto che aumentare le spese militari dovesse portare un taglio al welfare, ci ha pensato il Regno Unito a confermare che andrà esattamente così. Certo, non parliamo di un Paese dell’Ue e quindi la situazione è diversa rispetto al piano di riarmo europeo firmato Ursula von der Leyen. Però le cifre danno un’idea di cosa vuol dire puntare sul riarmo. Il governo laburista britannico ha infatti annunciato tagli al welfare per 4,8 miliardi di sterline, pari a circa 5,7 miliardi di euro, come annunciato dalla cancelliera dello Scacchiere, Rachel Reeves, illustrando la manovra di primavera alla Camera dei Comuni.

Tagli al welfare per comprare armi: la svolta del Regno Unito

A questi tagli si aggiunge quello da 2 miliardi di sterline (2,4 miliardi di euro) l’anno per le risorse destinate agli apparati dell’amministrazione pubblica del Civil Service: parliamo del 15% dei fondi complessivi del settore. Tutto questo, a fronte di investimenti per altri 2,2 miliardi di sterline per la difesa e il riarmo. Che si sommano al già annunciato aumento del bilancio militare dal 2,2% al 2,5% del Pil dal 2027. Gli investimenti, ha spiegato Reeves parlando di un “mondo che cambia”, serviranno a finanziare forniture più agili di droni e varie armi, con benefici per le industrie belliche del Regno Unito e l’attesa di un aumento dei posti di lavoro per ingegneri e scienziati altamente qualificati. Le risorse serviranno anche a modernizzare il deterrente nucleare. La manovra si inserisce in un quadro tutt’altro che positivo per il Regno Unito, con la previsione di crescita del Pil che è stata dimezzata per il 2025, scendendo dal 2% all’1%, come spiegato dalla stessa Reeves, secondo la quale pesa “la grande incertezza globale”.

Pagano i soliti

Questo piano avrà un prezzo più alto per chi è già in difficoltà, tanto che le stime del ministero del Lavoro sugli effetti delle politiche dell’esecutivo entro il 2030 parlano di 250mila persone che rischiano di aggiungersi al già elevato numero di persone in povertà relativa nel Regno Unito. E tra di loro sono inclusi 50mila bambini. Tra i tagli più pesanti al welfare, ci sono quelli per i disabili e per chi non lavora per malattia, come annunciato dal governo guidato da Keir Starmer. Secondo queste stime, la stretta sui sussidi riguarderà 3,2 milioni di famiglie di richiedenti (attuali o ipotetici in futuro), con una perdita media calcolata in 1.720 sterline, ovvero 2mila euro. Non a caso, da settimane proseguono le proteste delle organizzazioni in difesa di disabili e vulnerabili. I loro appelli sono rimasti, però, inascoltati. Il riarmo è più importante delle persone, anche per i laburisti.