Una corsa che va avanti da mesi. Da quando Donald Trump ha vinto le elezioni presidenziali negli Stati Uniti a novembre. Matteo Salvini ora prova di nuovo a scavalcare Giorgia Meloni nella corsa a chi è più vicino all’amministrazione Usa. Mentre la presidente del Consiglio attende di conoscere la data per andare a incontrare Trump, Salvini prova quindi a scavalcarla avvicinandosi al vicepresidente Usa, JD Vance.
Salvini ha avuto un colloquio telefonico di circa 15 minuti con Vance. Un dialogo “estremamente cordiale e concreto”, comunica la Lega parlando di “opportunità di cooperazione tra i due Paesi”. E poi la nuova mossa di Salvini, che ha anticipato la volontà di una missione negli Usa con imprese e investitori per rafforzare la partnership tra i due Paesi.
La telefonata tra Salvini e Vance
Salvini “ha evidenziato le eccellenze italiane anche nel campo delle infrastrutture stradali e ferroviarie e ha riconosciuto l’eccellenza americana nel campo della connessione satellitare”. Si è poi parlato dell’importanza di raggiungere una pace duratura in Ucraina e del “comune impegno” nel contrastare l’immigrazione illegale. Salvini ha anche invitato Vance alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.
La mossa di Salvini è chiara: accreditarsi alla corte di Trump e scavalcare Meloni in questa corsa in cerca di un alleato che, però, è pronto a mettere in ginocchio il made in Italy con i dazi annunciati per il 2 aprile. La notizia del colloquio telefonico è stata accolta positivamente da Andrea Stroppa, ovvero il referente di Elon Musk (a proposito della cerchia di Trump) in Italia: “Felice del colloquio tra Salvini e Vance”. Poi un’aggiunta sul colloquio che riguarda da vicino anche Musk, proprietario di Starlink: “Si è parlato di tecnologie americane come i satelliti, tema molto caro all’amministrazione che guarda con attenzione le scelte degli alleati”.
Stroppa prosegue: “Il riconoscimento di Salvini della leadership americana sui satelliti, grazie a Elon Musk, rafforza i rapporti bilaterali tra i due Paesi”. Insomma, la gara a chi è più trumpiano è aperta e nella destra di governo il derby tra Salvini e Meloni si infiamma.