Il flop del Pnrr sugli studentati: a rischio 50mila posti letto

Un dossier dell'Udu denuncia il rischio di un completo fallimento del Pnrr sul fronte dei posti letto negli studentati universitari.

Il flop del Pnrr sugli studentati: a rischio 50mila posti letto

Definire il Pnrr un’occasione sprecata, sul fronte degli alloggi universitari, sembra persino riduttivo. Almeno stando a quanto emerso dal dossier ‘È tutto sbagliato’ dell’Unione degli universitari sui posti letto negli studentati previsti dal Piano. L’aumento dei posti, infatti, rischia di essere solo dello 0,5%. Anche perché l’obiettivo dei 60mila nuovi posti da realizzare entro il giugno 2026 con i fondi europei è lontanissimo: al 15 marzo, emerge dall’analisi, i posti letto finanziati sono soltanto 11.275 (per circa 227mila euro), di cui la maggior parte a Milano e provincia, Roma, Napoli e Venezia. Sarebbe quindi a rischio buona parte degli 1,2 miliardi di finanziamenti, con il rischio che dopo il Pnrr la copertura di posti letto crescerà solo dello 0,5%.

La denuncia dell’Udu: a rischio 50mila posti letto negli studentati previsti dal Pnrr

Attualmente, a fronte di 900mila studenti, in Italia ci sono solo 46.193 posti letto, ma il Pnrr non cambierà le cose. Tanto che in diverse città universitarie non sono previsti interventi sul tema. Inoltre, solo 2.959 posti letto sarebbero di nuova costruzione, mentre gli altri sarebbero in strutture già esistenti. Il timore è che nulla cambi rispetto a oggi, con solo il 5% degli studenti fuori sede ospitato in strutture pubbliche e con una distribuzione disomogenea tra le regioni. L’Udu, con Damiano Di Giovanni, sottolinea anche la necessità di potenziare il Fondo affitti per gli studenti fuorisede.

Il dossier è stato presentato alla Camera, alla presenza della deputata di Avs, Elisabetta Piccolotti, che accusa il governo e la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, di avere “un pregiudizio ideologico contro l’intervento pubblico”. All’evento era presente anche Irene Manzi, deputata del Pd, che accusa il governo di tradire “gli impegni presi con l’Ue sulle residenze universitarie” e di portare l’Italia a “rinunciare ai fondi” con il rischio per migliaia di studenti “di restare senza alloggio”. Per Antonio Caso, deputato del Movimento 5 Stelle, siamo di fronte a un “disastro annunciato”, con il governo che “si dimostra un’armata di incompetenti incapaci di gestire le risorse pubbliche”. Mentre il ministero dell’Università replica parlando di numeri “imprecisi e non aggiornati”

Timide ammissioni

Eppure che ci siano ritardi nel Pnrr è fuor di dubbio e lo conferma anche il ministro Tommaso Foti, spiegando – nell’Aula della Camera – di non essere tra chi dice che va tutto bene e assicurando che sta “premendo sugli enti attuatori perché vi sia un’accelerazione sotto il profilo dei lavori e della spesa”. E, anzi, Foti apre all’ipotesi di “una riprogrammazione del Pnrr su alcune misure che non hanno dato l’esito soddisfacente che ci aspettavamo”, rimodulando le risorse per non perderle. Un discorso che magari potrebbe valere anche per i posti letto negli studentati.