Meno incidenti e maxi-rincari, arriva la stangata per l’Rc auto

Diminuiscono gli incidenti, ma le tariffe dell'Rc auto crescono: aumento del 12,6% per le assicurazioni, ben al di sopra dell'inflazione.

Meno incidenti e maxi-rincari, arriva la stangata per l’Rc auto

Gli incidenti diminuiscono, ma le tariffe delle assicurazioni crescono. Con ritmi superiori ai rincari per i materiali di ricambio per le auto e le riparazioni, come sottolinea Federcarrozzieri. Aumenti per l’Rc auto considerati irragionevoli, con l’inflazione in flessione, dalle associazioni a difesa dei consumatori. I premi delle assicurazioni auto nel 2024 sono quindi cresciuti del 12,6% per quanto riguarda il premio medio pagato a luglio 2024 rispetto a gennaio 2021. I dati che emergono dal Quaderno pubblicato da Ivass analizzano l’andamento dei prezzi nel periodo 2021-2024, con un’inversione di tendenza evidente rispetto al calo di oltre il 25% del periodo che va dal 2014 al 2021.

Gli incrementi sono stati del 6,1% nel 2023 e del 5% nel 2024 in termini nominali, mentre gli aumenti sono stati eterogenei per quanto riguarda le caratteristiche degli assicurati, dall’età alle province di residenza. Si registra comunque un aumento maggiore nel Centro Italia (+15,5%), ma elevato è anche al Nord (+14%) e al Sud (+11%), dove però si partiva da costi più elevati. Il premio medio degli assicurati in prima classe è cresciuto del 13%, mentre l’aumento è superiore per gli altri assicurati, sfiorando il 18%. I più penalizzati dai rincari sono gli assicurati più giovani: la crescita dei prezzi è stata del 23,4% per gli under 25 contro un limitato +12% per gli over 60.

Rc auto, maxi-rincari: la rivolta delle associazioni dei consumatori

Inevitabile la reazione delle associazioni dei consumatori. Per Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, si tratta di un “balzo astronomico ingiustificato: l’inversione di rotta si è registrata nel 2023, quando le compagnie hanno voluto adeguare i premi all’inflazione generale invece che all’incremento reale dei costi di riparazione e dei pezzi di ricambio, con l’obiettivo di mantenere inalterato in termini reali il loro profitto”. Aumenti “immotivati” e “non spiegabili né dal costo dei sinistri né dall’incidentalità”. Per il Codacons i dati confermano “la stangata che si è abbattuta negli ultimi anni sulle tasche degli automobilisti italiani”.

Protesta Assoutenti, con il presidente Gabriele Melluso che sottolinea come “la forte contrazione dell’incidentalità registrata in Italia avrebbe dovuto portare ad un abbattimento dei prezzi delle polizze Rc auto che, al contrario, salgono in modo sensibile. Non a caso gli utili delle compagnie di assicurazioni hanno raggiunto quota 8 miliardi di euro, con una crescita nel 2023 del +249% rispetto all’anno precedente”. L’unica, magra, consolazione è che l’aumento italiano è inferiore a quello dell’Ue, in cui la crescita dei prezzi ha sfiorato il 20%.