Volano l’export italiano e l’import Ue di armi. Ma Von der Leyen, Macron, Meloni & C. non ne hanno mai abbastanza

Dal 2020 al 2024 +138 per cento del nostro Paese che passa dal decimo al sesto posto tra gli esportatori di armi

Volano l’export italiano e l’import Ue di armi. Ma Von der Leyen, Macron, Meloni & C. non ne hanno mai abbastanza

Contrariamente a quanto ci vuol far credere la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sulla necessità di dover armare ora fino ai denti il Vecchio Continente per doverci difendere da non precisati pericoli che ci minacciano, il piano di riarmo dell’Europa è cominciato da tempo.

L’Europa ha superato il Medio Oriente come il più grande importatore di armi dagli Stati Uniti nel periodo 2020-2024, ed è la prima volta da venti anni a questa parte.

Ovvero dal 2020 al 2024, in coincidenza con la risposta europea all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, le importazioni dei Paesi europei sono più che raddoppiate (più 155%) rispetto ai cinque anni precedenti. È quanto emerge dall’ultimo rapporto del Stockholm International Peace Research Institute (Sipri), l’istituto internazionale indipendente dedicato alla ricerca su conflitti, armamenti pesanti e disarmo.

Dal rapporto emergono anche dati significativi sull’Italia. Che ha fatto un salto in avanti nella classifica dei principali esportatori di armi pesanti.

Negli ultimi cinque anni vola l’export italiano come nessuno mai

Nell’ultimo quinquennio (2020-2024) è stato registrato un incremento del 138% rispetto al periodo 2015-19 che ha fatto salire il nostro Paese dal decimo al sesto posto nella top ten degli esportatori mondiali con una quota del 4,8% sul totale.

Nessun Paese al mondo ha registrato un aumento così significativo, in percentuale nelle vendite di armi pesanti. Questo report identifica i principali esportatori e importatori, analizzando le dinamiche regionali e le influenze politiche sui trasferimenti di materiale bellico.

Per Roma l’area principale di destinazione delle esportazioni è stata il Medioriente. Siamo stati il secondo paese, dopo gli Stati Uniti, ad aver venduto armi ai Paesi della regione (con una quota del 13%).

In particolare, al Qatar abbiamo esportato il 28% delle armi pesanti, al Kuwait e all’Egitto il 18%.

Raddoppiate le importazioni dei Paesi Ue membri della Nato

Il rapporto mette comunque in evidenza che “le importazioni di armi da parte dei membri europei della Nato sono più che raddoppiate tra il 2015-19 e il 2020-24 (+105%): gli Stati Uniti hanno fornito il 64% di queste armi, una quota sostanzialmente maggiore rispetto al 2015-19 (52%). Gli altri principali fornitori sono stati la Francia e la Corea del Sud (con una quota del 6,5% ciascuno), la Germania (4,7%) e Israele (3,9%)”.

Le esportazioni di armi da parte degli Stati Uniti sono aumentate del 21% tra il 2015-19 e il 2020-24, e la loro quota sulle esportazioni globali di armi è cresciuta dal 35% al 43%.

Per la prima volta in due decenni, appunto, la quota maggiore delle esportazioni di armi statunitensi nel periodo 2020-24 è andata all’Europa (35%) piuttosto che al Medio Oriente (33%). Tuttavia, il principale destinatario delle armi statunitensi è stata l’Arabia Saudita (12% delle esportazioni di armi statunitensi).

Giù invece le esportazioni della Russia, su le importazioni dell’Ucraina

A differenza degli Stati Uniti, le esportazioni di armi da parte della Russia sono diminuite drasticamente (-64%) tra il 2015-19 e il 2020-24.

Il declino è iniziato prima dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022: nel 2020 e nel 2021 i volumi di esportazione sono stati molto inferiori rispetto a qualsiasi anno dei due decenni precedenti.

La Francia è diventata il secondo fornitore di armi al mondo nel periodo 2020-24, consegnando armi a 65 Stati.

Le esportazioni francesi di armi pesanti verso altri Stati europei sono quasi triplicate tra il 2015-19 e il 2020-24 (+187%).

Ciò è dovuto principalmente alle consegne di aerei da combattimento alla Grecia e alla Croazia e alle forniture di armi all’Ucraina dopo l’invasione su vasta scala della Russia nel 2022.