In Siria la guerra civile non è mai finita: si intensificano gli scontri tra l’esercito regolare guidato dalle forze jihadiste e i sostenitori dell’ex dittatore del Paese Assad

In Siria la guerra civile non è mai finita: scontri tra l'esercito regolare guidato dalle forze jihadiste e i sostenitori dell'ex dittatore

In Siria la guerra civile non è mai finita: si intensificano gli scontri tra l’esercito regolare guidato dalle forze jihadiste e i sostenitori dell’ex dittatore del Paese Assad

Le forze di sicurezza della Siria hanno respinto un attacco da parte dei sostenitori dell’ex presidente Bashar al-Assad contro un posto di blocco a Damasco, ha riferito lunedì la televisione Al Jazeera. Una fonte citata dal quotidiano qatariota ha affermato che i seguaci del vecchio regime hanno tentato di assaltare un checkpoint nel quartiere di Al Mazzeh, dove si trovano numerosi uffici governativi.

Giovedì sono scoppiati violenti scontri tra gruppi armati contrari alla nuova amministrazione e le forze di sicurezza siriane nella città di Jableh, in diversi distretti di Latakia e nelle aree montuose di Latakia e Tartus. In risposta, il governo siriano ha inviato rinforzi militari e schierato elicotteri da combattimento. Le autorità hanno imposto il coprifuoco, mentre il presidente ad interim ha esortato i gruppi armati a deporre le armi.

In Siria la guerra civile non è mai finita: si intensificano gli scontri tra l’esercito regolare guidato dalle forze jihadiste e i sostenitori dell’ex dittatore del Paese Assad

La Siria nordoccidentale è considerata la roccaforte storica della minoranza alawita, a cui appartiene l’ex presidente Bashar al-Assad. Secondo l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani (SOHR), con sede nel Regno Unito, almeno 745 civili alawiti sono stati uccisi negli ultimi giorni a seguito di un’operazione di pulizia etnica nella regione. L’escalation di violenze ha provocato anche la morte di 125 membri delle forze di sicurezza governative e di 148 combattenti appartenenti a gruppi armati fedeli ad Assad.