L'Editoriale

Un’altra promessa tradita

Un'altra promessa tradita

Un’altra promessa tradita

Un altro totem della propaganda sovranista cade sotto i colpi dei numeri e della realtà. Nel 2024 l’economia italiana è cresciuta dello 0,7%, meno quindi dell’1% stimato dal governo nel Piano strutturale di bilancio. Il debito pubblico è salito al 135,3% del Pil dal 134,6% dell’anno precedente. Ma, soprattutto, la pressione fiscale è cresciuta di oltre un punto percentuale al 42,6% contro il 41,4% del 2023. Un dato quest’ultimo, certificato dall’Istat, che nella settimana del Carnevale fa coriandoli di un’altra promessa dei partiti di maggioranza propinata agli elettori nel programma di governo presentato alle ultime Politiche, in cui si erano impegnati a ridurre il carico fiscale. L’ennesima promessa tradita, insomma, che più di tutti dovrebbe imbarazzare la premier Giorgia Meloni.

Se gli italiani non avessero la memoria corta, ricorderebbero ad esempio, come nel 2013, la allora deputata semplice oggi leader del primo partito italiano, presentò alla Camera una proposta di legge per modificare l’articolo 53 della Costituzione, secondo cui “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”, in base al criterio della “progressività”. Come ci ricorda Pagella Politica, la proposta dell’attuale premier, puntava ad integrare la norma costituzionale aggiungendo un ulteriore comma. Questo: “La legge regola i rapporti tra i contribuenti e il sistema tributario secondo princìpi di chiarezza, semplicità, equità e non retroattività delle norme. La legge determina il prelievo fiscale nel rispetto del principio che la pressione fiscale non deve superare il 40 per cento del Prodotto interno lordo nazionale”. Ironia della sorte, se quella norma fosse stata approvata, stando agli ultimi dati diffusi ieri dall’Istat, la presidente del Consiglio starebbe violando la Costituzione. Sforando del 2,6% il tetto massimo della pressione fiscale che lei stessa avrebbe voluto fissare. Altro che abolizione delle accise sui carburanti. Meloni guida il governo delle tasse.