Su un punto l’Europa, in preda alle sue mille anime pari almeno ai numeri dei suoi Stati membri, è d’accordo. Nella corsa al riarmo. Ad incarnare perfettamente questo spirito è Ursula von der Leyen, convinta più che mai che alla pace si arrivi tramite la forza.
“Sto preparando intensamente il Consiglio europeo insieme al presidente Costa. Domani (oggi, ndr) informerò gli Stati membri tramite una lettera, sul piano ‘Rearm Europe’. Abbiamo bisogno di un massiccio aumento della difesa senza alcun dubbio. Vogliamo una pace duratura. Ma una pace duratura può essere costruita solo sulla forza. E la forza inizia con il rafforzamento di noi stessi. E questo è lo scopo del piano che presenterò agli stati membri: ‘Rearm Europe’”. Lo ha detto alla stampa von der Leyen.
Ursula prepara la lettera sul riarmo
La lettera sulle varie opzioni sulla difesa che prepara il vertice straordinario di giovedì deve essere vista come “parte della discussione”, ha detto la portavoce dell’esecutivo blustellato.
“Darà la possibilità ai leader di esprimersi sui contenuti della lettera e la discussione sarà poi utile per la presentazione del Libro Bianco, a metà mese”, ha aggiunto.
Per quanto riguarda i finanziamenti, la Commissione sta lavorando a tre livelli d’intervento: nazionale (con l’attivazione della clausola di salvaguardia in modo da poter scorporare le spese in difesa dal patto di stabilità); europeo (con la possibilità di usare fondi comunitari non spesi, ad esempio del Pnrr o dei fondi di coesione, per progetti d’impatto Ue, come lo scudo aereo); finanziario (maglie più larghe per la Bei, la creazione di una banca per il riarmamento, il completamento del mercato dei capitali con un occhio ad un mercato unico della difesa).
E il governo di Giorgia Meloni, mugugni della Lega a parte, concorda con la necessità di aumentare le spese per la Difesa.
A parte le armi, Europa divisa su tutto: Londra smentisce Parigi
Per il resto l’Europa non ha una linea univoca sulla strategia da tenere con gli Stati Uniti e sull’Ucraina. L’ultimo colpo di scena vuole che Londra abbia smentito Parigi sul piano per Kiev. Francia e Gran Bretagna non hanno concordato un piano di tregua per l’Ucraina. Lo ha affermato il ministro della Difesa britannico, Luke Pollard, dopo che il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che era stato proposto dalle due nazioni.
“Ci sono sul tavolo diverse opzioni, soggette a ulteriori discussioni con i partner statunitensi ed europei, ma non è stata concordata una tregua di un mese”, ha affermato anche un funzionario del governo britannico.