Caro bollette, un decretino da 3 miliardi: già bocciato dalle opposizioni

Con il solito video, Meloni annuncia il decreto da 3 miliardi (per 3 mesi) contro il caro-bollette. Bocciato da opposizioni e associazioni.

Caro bollette, un decretino da 3 miliardi: già bocciato dalle opposizioni

Un pannicello caldo della durata di 90 giorni, una marea di esclusi (dalle famiglie non poverissime alle micro imprese familiari) e tanti “auspici” che i prezzi scendano. Sono le armi con le quali il governo Meloni ha deciso di affrontare lo tsunami del caro-bollette. È il contenuto del decreto varato ieri dal valore di 3 miliardi, 1,6 destinati alle famiglie (più povere) e il resto alle imprese energivore (il pannicello). A tutti gli altri nada.

Meloni ricorre al solito video per sfuggire le domande

A illustrare il provvedimento l’alter-ego virtuale della premier Giorgia Meloni, la quale lo ha presentato con l’ormai solito video diffuso dopo il Cdm. “Con questo intervento le famiglie con un reddito Isee fino a 25 mila euro, quindi la stragrande maggioranza, potranno contare nel prossimo trimestre su un sostegno di circa 200 euro se ne faranno richiesta”, ha declamato la premier virtuale, “un contributo che salirà a oltre 500 euro per chi ha già i requisiti per il bonus sociale, quindi i nuclei con un Isee fino a 9.530 euro”.

“Inoltre, abbiamo prorogato di 2 anni l’obbligo per i vulnerabili di passare al mercato libero” ha aggiunto. “Andiamo anche incontro alle imprese, in particolare tagliamo gli oneri di sistema per le piccole e medie imprese, assicuriamo così una riduzione per le prossime bollette che si aggira intorno al 20%”, ha continuato Meloni, che ha anche ricordato l’obbligo di trasparenza imposto ai gestori. L’ultimo punto del dl riguarda l’Iva: “oltre un certo prezzo dell’energia lo Stato ha deciso che rinuncerà all’Iva e destinerà l’eccesso alla riduzione delle bollette”, ha concluso Meloni.

I tanti “auspici” di Giorgetti e la certezza che le previsioni sul Pil saranno riviste al ribasso

Il ministro dell’Economia (in carne e ossa), Giancarlo Giorgetti, ha ricordato poi che il contributo “andrà a valere sulle bollette del prossimo trimestre, nell’auspicio che i prezzi dell’energia e del gas scendano per situazioni di vario ordine e tipo”. Come? “L’auspicio è che una pace giusta e duratura in Ucraina ci possa aiutare con un mercato del gas e dell’energia più normale”, ha detto. Molti auspici, quindi, con una sola certezza, sul Pil: “Tra una settimana o poco più avremo i dati definitivi su come chiuderemo il 2024, per quanto riguarda il 2025 e il 2026 dovremo sicuramente aggiornare le previsioni macroeconomiche”. Il ministro non lo dice, ma la revisione non sarà certo al rialzo…

Conte: “Dopo due anni partorito un decretino”

Inevitabili le critiche per un provvedimento giudicato da opposizioni e associazioni del tutto insufficiente. “Mentre apprendiamo che Meloni lavora giorno e notte per spendere altri 20 miliardi in armi e spese militari con l’ok dell’Europa, il governo partorisce – dopo oltre due anni – un decretino da circa 3 miliardi per 3 mesi, che è una goccia nel mare di guai del carobollette a carico di famiglie e imprese lasciate sole”, attacca Giuseppe Conte sui social.

“Meloni”, sottolinea, “non si è presentata nemmeno in conferenza stampa. C’è da capirla, dopo che lei stessa aveva fatto trapelare sui giornali la sua rabbia per un decreto da soli 3 miliardi che tale è rimasto. Meglio il solito video a senso unico ai cittadini per inebriarli con un po’ di fuffa e propaganda”.

“Il provvedimento di oggi”, evidenzia Conte “è purtroppo insufficiente, non recepisce tante proposte strutturali che avevamo presentato al governo e arriva fuori tempo massimo, visto che lo tsunami bollette 2025 (da oltre 10 miliardi di aumenti solo per le imprese) è già partito e si somma ai gravi rincari già patiti dai cittadini e agli ultimi dati sull’inflazione, che mangiano provvedimenti come questo. Non hanno nemmeno tassato gli enormi extraprofitti dei colossi dell’energia che hanno incassato sugli aumenti per dare più risorse alle piccole e medie imprese con le bollette più care d’Europa e alle famiglie”.

Per M5s “Meloni vuole curare un trauma cranico col Moment”

“Dopo un ritardo inaccettabile, oggi sul caro-bollette arriva una ‘paghetta’ di tre mesi che è acqua fresca, a fronte di rincari che per famiglie e imprese potrebbero superare i 15 miliardi complessivi tra famiglie e imprese”, attacca ancora il Movimento, “Meloni pretende di curare un trauma cranico con il ‘Moment’. Niente disaccoppiamento dei prezzi di luce e gas, niente tasse sugli extraprofitti dei colossi energetici, niente intervento sugli oneri di sistema, niente prezzi calmierati per le pmi”.

Per i dem nessuna scelta strutturale per abbassare le bollette

Critiche a provvedimento anche dal Pd. Dichiara infatti Antonio Misiani. “Meglio tardi che mai, il governo Meloni si è accorto che i costi dell’energia sono raddoppiati e che occorre fare qualcosa. Il decreto legge emanato oggi però è al di sotto di quanto servirebbe alle famiglie e alle imprese italiane. Ci sono alcune misure di emergenza per le famiglie e le imprese. Mancano però le scelte che servono per ridurre in modo strutturale le bollette degli italiani, a partire dalla disconnessione del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas. E mancano interventi per evitare rendite di posizione sulle concessioni (il governo ha deciso di rinnovare per 20 anni senza gara quelle sulla distribuzione elettrica, permettendo ai gestori di caricare sulle bollette anche i canoni straordinari)”.

Decreto bocciato anche da Confcommercio, Federconsumatori e Cna

Pollice verso anche Confcommercio, secondo la quale le misure approvate dal Governo sono “necessarie ed attese ma non ancora sufficienti”. “Servono interventi più incisivi e riforme strutturali”, spiega Confcommercio, “a cominciare dalla revisione complessiva di tutte le componenti fiscali e parafiscali che gravano sulle bollette energetiche”. Vanno poi “potenziate”, per l’associazione, le “misure di contrasto alla volatilità dei prezzi del gas” e può essere utile “il disaccoppiamento del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas”.

Contraria al testo pure la Cna, che sottolinea come il decreto escluda completamente la platea delle micro imprese. Per l’associazione è necessario che il governo definisca interventi di lungo termine per abbassare in modo strutturale i costi energetici. Per Federconsumatori invece le misure previste sono “insufficienti e troppo brevi per essere efficaci”.