Dazi Usa contro l’Europa, Giorgia sparita dai radar

I dazi spaccano la Lega, Giorgetti sconfessa Salvini. Il vicepremier: “Nulla da temere”. Il ministro: “Sono una minaccia”

Dazi Usa contro l’Europa, Giorgia sparita dai radar

I dazi spaccano la Lega. Da una parte abbiamo il suo leader, nonché vicepremier e ministro, che sdraiato pancia a terra davanti alle politiche della nuova amministrazione Usa di Donald Trump dice di non temerli affatto e, dall’altra, i governatori leghisti del Nord e soprattutto il ministro leghista dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che li vede come fumo negli occhi, in linea con la paura che serpeggia tra le imprese italiane.

“L’Europa non deve avere paura di Trump o dei dazi, deve avere paura di qualche nemico interno suo, se qualcuno sta distruggendo interi comparti industriali non lo fa per colpa della Cina o di Trump, lo fa per ignoranza, arroganza o malafede”, dice Matteo Salvini alla stampa estera. E lo fa nel giorno in cui Trump annuncia dazi al 25% all’Ue.

“Anche oggi cercasi patrioti. Spariti dai radar. Trump annuncia dazi del 25% contro l’Europa e Meloni perde le parole. L’uomo di Musk richiama all’ordine Fratelli d’Italia e nemmeno una reazione di orgoglio. Meloni ci sei?”, attacca il leader del M5S, Giuseppe Conte.

Giorgetti dice il contrario di Salvini: i dazi possono far male

“Il problema dazi c’è”, denuncia il governatore leghista della Lombardia, Attilio Fontana. Ma soprattutto parla Giorgetti.

“Il protezionismo, le barriere al commercio e l’incertezza politica minacciano la crescita e le catene del valore globali, aumentando i costi di produzione e l’inflazione e indebolendo la resilienza economica”, dichiara il ministro dell’Economia nel suo intervento alla sessione del G20 Finanze a Città del Capo, in Sudafrica, dedicata al rafforzamento della cooperazione per la crescita macroeconomica.

“L’economia globale – ha detto Giorgetti – affronta una crescita lenta, bassa produttività e rischi derivanti dall’elevato debito in molti mercati emergenti, dal cambiamento climatico e dalla demografia. Questi scenari sono aggravati dall’invasione russa dell’Ucraina, con possibili aumenti dei prezzi delle materie prime e crescenti tensioni geopolitiche e commerciali”.

Secondo il ministro “la politica dovrebbe bilanciare il sostegno alla crescita e la sostenibilità fiscale, dando priorità all’efficienza della spesa e indirizzando le risorse verso investimenti ad alto impatto”.

Come G20, conclude Giorgetti, “dobbiamo continuare a monitorare i rischi economici e i cambiamenti strutturali, promuovendo il dialogo su questi temi in linea con le priorità proposte dalla presidenza”.

Anche Pechino contro il protezionismo di Trump

Interviene anche Pechino. La Cina si oppone “con fermezza” alle misure tariffarie unilaterali degli Stati Uniti e ricorda che “entrambe le parti dovrebbero risolvere le proprie preoccupazioni con il dialogo e la consultazione, in modo equo e reciprocamente rispettoso”, dice il portavoce del ministero degli Esteri Li Jian.