Una moratoria sugli scioperi del trasporto pubblico durante i mesi delle Olimpiadi, come accaduto durante Expo. La proposta, lanciata dall’ad della Fondazione Milano Cortina, Andrea Varnier alla stampa estera due giorni fa (“Stiamo portando avanti contrattazioni con sindacati e organizzazioni per il periodo delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi affinché non ci siano scioperi e si possano raggiungere le venues”) è stata colta al balzo ieri dal sindaco di Milano, Beppe Sala.
“Avrebbe senso”, ha commentato Sala, “anche perché non sono poi così lunghi” i tempi. “È chiaro che stiamo parlando di poche settimane”, ha aggiunto, “quindi credo che avrebbe senso”. D’accordo, naturalmente il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ieri a Milano della presentazione dei pacchetti hospitality dei Giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina di On Location: “Uno stop ha molto senso”, ha detto il capo dello sport italiano, “Se uno fa degli accordi sindacali nell’interesse di tutti, l’Italia fa la migliore figura possibile”.
Ma di una moratoria durante i Giochi i sindacati non sanno nulla
Peccato però che di accordi in tal senso i sindacati non ne sappiano nulla. “Mi chiedo con quali organizzazioni sindacali abbia interloquito” Varnier si è chiesto il segretario di Cgil Milano Luca Stanzione, “è un tema mai affrontato”.
Cade dalle nuvole anche la Uil. “Il tema è molto più ampio e non si può ridurre al mero esercizio del diritto di sciopero. In quel periodo infatti sarà richiesto uno sforzo eccezionale ai lavoratori del settore che vivono già una situazione complessa e difficile. Riteniamo pertanto sia utile aprire un confronto costruttivo a 360’ che tenga conto delle esigenze dei lavoratori”, dice Antonio Albrizio segretario generale UIL Trasporti Lombardia.
Niente case per i lavoratori, la richiesta della Uil stracciata dall’accordo
Solo due giorni fa era stato siglato da Comune di Milano, Fondazione Milano Cortina 2026, Cgil, Cisl e Uil l’accordo quadro per garantire la qualità e la tutela del lavoro, il rispetto della contrattazione collettiva sottoscritta dalle organizzazioni sindacali nazionali comparativamente più rappresentative, la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, la legalità e la leale concorrenza tra le imprese. Il protocollo mira a tutelare le lavoratrici e i lavoratori coinvolti nella realizzazione delle opere propedeutiche alle Olimpiadi e le Paralimpiadi e i lavoratori che saranno impiegati nello svolgimento dei Giochi, così come le lavoratrici e i lavoratori dei servizi coinvolti nell’evento
Ma anche qui non sono tutte rose e fiori, come denuncia Enrico Vizza, segretario generale della Uil Lombardia, che ricorda come dall’accordo sia stata stralciata la parte riguardante gli alloggi destinati ai lavoratori. “Avevamo chiesto a Fondazione e Comune di impegnarsi a individuare immobili idonei per ospitare in via temporanea il personale che sarà utilizzato nel periodo dei Giochi per quanto riguarda la salute e la sicurezza. Ma la richiesta è stata cassata. Speriamo che Fondazione e Comune non si dimentichino di questa esigenza fondamentale”, dice Vizza.
Malagò conferma: gli extra-costi dei Giochi saranno a carico del pubblico
Altro tema caldo, gli extra costi, che solo per Milano valgono oltre 110 milioni di euro, 40 per il Villaggio Olimpico e 70 per l’Arena di Santa Giulia. E anche Malagò, ieri, dopo Sala, ha confermato che a pagare sarà il pubblico: “C’è un budget fatto a giugno 2019, all’inizio di questa avventura. Siamo nel 2025 e si sta lavorando, per quello che si può fare, per cercare le soluzioni. Anche la camicia che si ha addosso nel 2019 costava in un certo modo, oggi costa qualcosa di più e quindi credo che se ne sono resi conto. Poi bisognerà trovare a breve le correzioni”.
Si punta sui pacchetti extra-lusso per emiri e principi
E, circa i prezzi (proibitivi per molti comuni mortali) dei biglietti per le manifestazioni, Malagò si è detto più che ottimista: “I prezzi troppo cari? No, basta vedere quelli delle altre Olimpiadi”, ha spiegato, “Noi siamo stati equilibrati e ragionevoli. Abbiamo aperto la vendita dei biglietti lo scorso 6 febbraio e molti eventi sono già sold out” in questa prima fase di vendita. “Sono stati venduti più di 300mila biglietti, numeri mostruosi. Ne abbiamo da vendere 1,2 milione, siamo già al 20% in 8 giorni”. E per sottolineare il successo dei giochi, ha ricordato che pacchetti extra-lusso sono già stati acquistati da emiri e persino dal principe di Tonga. Va tutto a gonfie vele, quindi, a patto che gli scioperi non rovinino ogni cosa…