La Sveglia

Putin sdoganato da Trump, primo bersaglio il Colle

Putin è stato sdoganato da Trump e primo bersaglio diventa il Colle. Mentre gli Usa picconano il fronte atlantico.

Putin sdoganato da Trump, primo bersaglio il Colle

Vladimir Putin si sente forte, e lo si capisce dalla reazione isterica alla lezione di storia impartita da Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica, nel suo intervento all’Università di Marsiglia, ha accostato l’invasione russa dell’Ucraina al progetto del Terzo Reich. Un parallelo che ha mandato su tutte le furie la diplomazia di Mosca, al punto da spingere la portavoce del Ministero degli Esteri, Maria Zakharova, a definire le parole di Mattarella “invenzioni blasfeme”.

Blasfemia e storia, però, non coincidono. L’idea di una Russia che si autoassolve è un riflesso di un regime che da anni si costruisce una narrazione vittimistica per giustificare l’ingiustificabile. Zakharova ha parlato di “parallelismi storici scandalosi e falsi”, accusando l’Italia di sostenere un “regime terrorista neonazista a Kiev” e di offendere la memoria della resistenza antifascista. Parole che suonano come un pretesto per distogliere l’attenzione dalla realtà: è Putin a comportarsi da espansionista, ed è la Russia ad aver riportato in Europa il concetto di guerra di annessione.

L’imbarazzo è tutto dei governi occidentali che con Mosca non vogliono rompere del tutto. Meloni e Salvini, che dovrebbero difendere la posizione del capo dello Stato, si trovano in una posizione scomoda. L’ombra di Trump, il leader che promette di spezzare il fronte atlantico, si allunga su questo silenzio. E intanto, Putin torna a mordere.